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Definizione di cultura orale

CULTURA ORALE : è la cultura agropastorale  in cui ci sono valori, leggi e la comunicazione avviene con la parola, non c’è la scrittura quindi vengono usati gesti correlati con la parola.
Aspetti diversi strutturalmente della cultura scritta da sinistra a destra nasce nel 3500 d.c. con la forma egizia e l’alfabeto greco etrusco e veniva usata come forma di potere per codificare le leggi e ciò che veniva commerciato.
Esistono biblioteche e archivi che hanno questi elementi che appartenevano alla classe più colta, quelli che circondavano il re e il sacerdote, quindi la scrittura non era un unione di massa.
Oggi invece c’è una forma di scrittura per tutti, alla fine dell’800 l’Italia era ancora un paese semi - analfabeto anche se la chiesa cercava di alfabetizzare la popolazione.
In Sicilia c’era un ghetto di analfabeti.
L’unità d’ Italia nei libri di storia si scopre che è falsa, nei libri vengono analizzati i fatti di un obiettivo dei padri della patria è quello di fare la scuola di stato per l’alfabetizzazione di massa. Prima c’erano le scuole religiosi delle suore e frati adesso invece le scuole sono istituzionali e necessitano di tanti soldi.
La scuola di massa e l’alfabetizzazione ancora oggi non sono riuscite a vincere sulla cultura orale (3.5% analfabeti in Italia).
La cultura orale in Sicilia e in tutto il mondo meridionale dove è più sviluppata la plasticità e in cui tutti gli aspetti corporei sono molto diffusi. Questa plasticità in alcune culture è più forte di altre e si può fare una correlazione tra l’ambiente climatico e geografico, in quanto nei modelli culturali esiste sempre un collegamento con l’aspetto geografico.
Nelle culture orali bisogna indagare sul campo, ossia sul territorio in cui vengono raccolti dati reali
C’è una corrispondenza climatico – geografica : nel nord è minore il contatto fisico tra le persone invece nel sud che è un clima caldo c’è più tattività.
Il libro “Né leggere né scrivere” è una ricerca fatta negli anni 50 e 60 a Bageria in Sicilia dove esisteva un gruppo di famiglie appartenenti alla cultura analfabeta.

Tratto da ANTROPOLOGIA CULTURALE di Selma Aslaoui
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