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Definizione di tutela cautelare conservativa

Definizione di tutela cautelare conservativa


La tutela cautelare conservativa serve a neutralizzare il c.d rischio da infrut­tuosità.
Es. seque­stro conservativo (art. 671 c.p.c.), è il tipico esempio di tutela conservativa.
Qui si immagina che un soggetto agisca in giudizio per chiedere il riconoscimento del suo diritto al pagamento di una data somma di denaro con conseguente domanda di condanna del debitore inadempiente. Il creditore vuole realizzare il credito, ma, non potendo vantare un titolo esecutivo e, quindi, non potendo direttamente procedere ad esecuzione forzata, egli passa prima dalla via del processo dichiarativo, nella specie chiedendo una tutela di condanna.
In una vicenda di questo tipo il creditore può correre il rischio, pur vincendo la causa e, quindi, vedendo pronunciata la richiesta sentenza di condanna, di ottenere una vittoria praticamente inutile, se, poi, cercando, sulla base di essa, la realizzazio­ne esecutiva del credito, non dovesse trovare alcun bene nel patrimonio del de­bitore da poter far liquidare.
Insomma, è possibile che il creditore ottenga il ri­conoscimento della sua ragione, ma che un tale riconoscimento arrivi troppo tardi, al punto da finire con l'essere un riconoscimento puramente astratto: egli ottiene la tutela (dichiarativa), ma in termini del tutto non effettivi.
È per evitare questo inconveniente che la legge appronta il sequestro conser­vativo, misura che serve appunto al (presunto) creditore, prima di veder pronun­ciata la sentenza di condanna a lui favorevole, per individuare e "conservare" alcuni beni del (presunto) debitore.

Tratto da PROCEDURA CIVILE di Beatrice Cruccolini
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