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Democrazia e liberalismo radicale in Dewey



In ambito politico Dewey fu uno strenuo difensore della democrazia considerata la più coerente traduzione politica della libertà legata all’esperienza (e quindi alla società). È nella democrazia che ognuno con le proprie forze collabora al benessere della totalità nella piena libertà. Il fatto però è che in effetti nelle democrazie esistenti (quella americana tra tutte) non sempre l’interazione tra individuo e società si è sviluppata in modo equilibrato. Questo secondo Dewey è dovuto alla convinzione del liberalismo classico, secondo il quale accanto alla difesa del liberalismo (ossia la libertà degli individui politici) stia sempre quella del liberismo (ossia la libertà in ambito economico). In questo modo è stata possibile la spaccatura tra quei gruppi sociali più elevati che dal contributo che danno alla società hanno tratto maggiori vantaggio, mentre i gruppi di rango inferiore hanno finito per lavorare a vantaggio di pochi. Dewey propone invece un liberalismo radicale che si faccia realmente difensore della libertà e uguaglianza tra gli individui, anche attraverso l’intervento dello Stato senza cadere obbligatoriamente in forme di socialismo o comunismo.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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