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Depressione infantile


Negli ultimi 20 anni, il crescente interesse scientifico verso la depressione in età evolutiva, ha permesso di sfaldare una serie di miti, ovvero il fatto che la depressione infantile non esista o che fosse atipica e lontana dalla depressione dell’adulto e quindi espressa indirettamente come depressione “mascherata” da sintomi equivalenti alla depressione adulta.
Questa impostazione si rifaceva alle teorie psicodinamiche che affermavano l’impossibilità per il bambino di sviluppare una vera patologia depressiva per il deficitario sviluppo in età infantile del Super-io.
Già il DSM-III comincia ad enfatizzare la completa sovrapponibilità della depressione infantile con quella adulta; ma nel DSM-IV si è provveduto a correggere parzialmente questo modello isomorfico, infatti pur mantenendo l’equivalenza e la sovrapponibilità nosografica, sono stati corretti alcuni criteri diagnostici:
-viene proposto una sostituzione in età evolutiva dell’umore depresso con l’irritabilità;
-e il criterio temporale di durata è ridotto nei bambini e negli adolescenti.

Tratto da NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Anna Battista
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