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Dialettica trascendentale in Kant



Si è visto che le categorie possiedono un solo uso legittimo: quello empirico. Nella ragione umana tuttavia esiste una naturale tendenza ad utilizzare tali categorie in maniera trascendente ossia travalicando i confini dell’esperienza. In questi casi si scade in sintesi puramente logiche che non hanno alcun riscontro nell’esperienza, tale facoltà è identificata nella ragione in senso stretto, la quale dà vita alle idee trascendentali. Esse sono l’idea dell’anima, del mondo e di Dio.
È allora nella dialettica trascendentale che Kant conclude la rivoluzione con la critica alla metafisica. Nonostante egli argomenti per distruggere la metafisica è consapevole che nell’uomo è naturalmente radicata questa tendenza e che non potrà mai essere eliminata. Perciò egli vuole semplicemente svelare i meccanismi dai quali scaturisce l’illusorio sapere

Tratto da FILOSOFI DELL'ETÀ MODERNA di Carlo Cilia
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