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Difficoltà della versione informatica dell'archivio FIAF


Cosa rende insufficiente le regole Fiaf nel momento in cui si catalogano gli audiovisivi facendo uso di strumenti software?:
a. Non è prevista la descrizione del contenuto né suggerimenti per ricercarla:le regole si limitano a indicare alcuni esempi di trattamento del contenuto nell’area delle note. Questa carenza da un lato semplifica molto l’organizzazione degli altri dati, dall’altro lato la descrizione del contenuto potrebbe semplificare l’immissione di atri dati, perchè se strutturata fornisce chiavi d’accesso difficilmente sostituibili.
b. Non è prevista la descrizione di un “pezzo” d’archivio, ma di ipotetico documento filmico completo in tutte le sue parti e rispondente il più possibile all’originale; la principale fonte d’informazione non è sempre il documento stesso, ma può anche comprendere le opere di riferimento standard e specializzate consultate dal catalogatore. Si crea quindi un rapporto ambiguo tra un “ideale realizzazione originaria” e i documenti realmente presenti nell’archivio(problema delle fonti secondarie e delle edizioni/versioni/varianti).
c. La “serie” è trattata come la collana di un libro; da un lato le serie degli audiovisivi possono assumere delle forme estremamente varie e complesse, dall’altro gli strumenti informatici consentono di lavorare su più livelli di descrizione senza ripetere infinite volte la stessa informazione.
d. L’uso indiscriminato delle note proviene evidentemente dai limiti di Isbd (Nbm).
Come risulta chiaro, il limite delle Isbd (Nbm), e di conseguenza delle Fiaf, è che si è utilizzato uno standard creato per un tipo di documento (libro) per molti versi inadeguato alla complessità del documento audiovisivo.
Anche le Aacr2 hanno posto problemi analoghi. La loro derivazione biblioteconomia è già visibile nella terminologia (title page, publisher.. concetti che non appartengono ai film).
Uno dei contributi più recenti  è attualmente disponibile su Internet, sono le regole di catalogazione per film e video elaborate dalla Revision Subcommittee of the Cataloguing and Documentation Committee of the Association of Moving Image Archivists (Amia).
Il valore degli standard che abbiamo descritto rimane comunque innegabile.

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