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Dio di Spinoza e Dio ebraico-cristiano



Si capisce certamente che il Dio di Spinoza non ha più nulla a che fare con quello ebraico-cristiano. Prevedendo le accuse Spinoza si opporrà ai suoi critici prima di tutto dimostrando le contraddizioni in cui cade la concezione ebraico-cristiana a proposito dell’infinità e onnipotenza di Dio, contro l’assoluta coerenza della sua teoria. Inoltre si impegnerà a costruire la genesi degli errori che hanno portato alla costruzione di un Dio-persona, libero e provvidente. Spinoza come Cartesio sostiene che la spiegazione finalistica riguardo a Dio e al mondo è inutile o meglio, spingendosi ancora oltre afferma che essa è radicalmente errata, dal momento che in Dio manca la condizione dell’agire finalistico. Spinoza si propone di costruire una metafisica della rivoluzione scientifica, applicando il metodo logico-matematico alla metafisica. Il Dio di Spinoza è il Dio della rivoluzione scientifica.
Dio impone alla natura leggi universali e a differenza dell’immanentismo rinascimentale egli esclude completamente la possibilità di miracoli o eventi straordinari, che il cristianesimo faceva derivare da Dio e il Rinascimento dalla natura stessa che non ne escludeva la possibilità.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA di Carlo Cilia
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