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Disturbo di asperger


Ha come peculiarità l’assenza di ritardo cognitivo e uno sviluppo linguistico adeguato; essa è stata introdotta nella classificazione nosografica recentemente, infatti in precedenza veniva considerata insieme all’autismo ad alto funzionamento e/o disturbi pervasivi non altrimenti specificati; è più frequente nei maschi rispetto alle femmine con un rapporto 4:1, presentano una limitata disponibilità all’interazione sociale, isolamento, scarsa empatia, che iniziano a manifestarsi dal III anno in bambini che hanno espresso un buon livello di sviluppo cognitivo; il linguaggio è adeguato all’età sia sul versante espressivo che recettivo, le competenze pragmatiche sono alterate, la prosodia e il tono sono monotoni, il ritmo della conversazione non rispettato; le relazioni con i coetanei sono frammentarie e superficiali; mostrano poco interesse al rapporto diretto e collaborativo, sia con i coetanei che con gli adulti.
Tuttora non è stabilito se differisca sostanzialmente dall’autismo ad alto funzionamento: non sono state ancora delineate le differenze cliniche che permettono una netta separazione:in entrambi i casi infatti predominano le difficoltà sociali in contrasto con uno sviluppo generale più congruo all’età cronologica, nella sindrome di Asperger ci sono maggiori difficoltà di apprendimento non verbale come elemento distintivo.


Tratto da NEUROPSICHIATRIA INFANTILE di Anna Battista
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