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Due varianti di egemonia


Le relazioni tra stati possono essere di carattere autoritativo (autorità cioè potere legittimo). Le fonti dell’autorità sono molteplici e vanno dalla religione all’ideologia sino alla pratica cioè a quello scambio tra beni pubblici e fedeltà che a livello interno intercorre tipicamente tra governanti e governati e che a livello internazionale si verifica quando uno stato leader garantisce un determinato ordine al sistema e agli stati che ne fanno parte e in cambio ottiene che questi ultimi accettino come necessaria e legittima la sua autorità.
Si può distinguere tra due diverse varianti di egemonia:
- quella fondata sul modello della leadership benevolente: qui è esclusivamente il leader che fornisce il bene collettivo della sicurezza e dell’implementazione dei regimi internazionali lasciando gli altri stati liberi dall’onere di contribuire.
- quella basata sulla leadership coercitiva: qui l’egemone utilizza il proprio differenziale di potere per imporre la partecipazione all’ordine economico e ai regimi internazionali che lo sostanziano e costringe gli altri stati a condividere il costo del bene assicurato attraverso la tassazione.

È difficile immaginare l’egemonia come puro e semplice esercizio di potere senza ammettere che la stabilità del potere dell’egemone può dipendere tanto dalla coercizione quanto dal consenso e dalla capacità di generare collaborazione presso le elite degli altri stati.
Ancorchè la metafora dell’impero continui ad essere usata da autori contemporanei per descrivere l’attuale egemonia degli Usa, l’egemonia si pone come concetto intermedio in un continuum tra influenza e impero caratterizzati l’una dall’esercizio benevolo del potere e l’altro dall’esercizio coercitivo del potere.
Aron individuava la pace dell’egemonia come tipo intermedio tra la pace d’equilibrio e la pace dell’impero. Nella pace egemonica l’assenza di guerre dipende dalla superiorità incontestabile di una delle unità, per cui gli stati insoddisfatti disperano di modificare lo status quo e tuttavia lo stato egemonico non cerca di assorbire le unità ridotte all’impotenza. In realtà, pace egemonica e pace d’equilibrio possono coesistere a livelli diversi del sistema. Un esempio è nella guerra fredda in cui hanno convissuto una pace egemonia intra-occidentale altamente istituzionalizzata e una pace d’equilibrio a livello sistemico tra Urss e Usa corredate entrambe da diverse istituzioni e con logiche di funzionamento opposte. Infatti se l’egemonia si verifica quando uno stato ha la capacità e la volontà di guidare il sistema e di creare un ordine prevedibile nella politica globale, essa può convivere simultaneamente con una condizione di bipolarismo in cui un contendente militarmente forte arriva a sfidare la leadership dell’egemone così da determinare un’egemonia non stabile.

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Filippo Amelotti
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