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Effetti della turbopolitica


Per l’occasione delle elezioni del 1994 Telenorba, ossia il più grande network televisivo del Mezzogiorno, lancia il programma La politica della gente dove tramite la televisione vengono selezionati dei candidati sul modello delle elezioni primarie, le dieci puntate del programma consistono in una breve autopresentazione degli aspiranti candidati che i telespettatori possono votare tramite telefono e posta, i nomi dei trenta partecipanti più votati sono comunicati ai partiti e cinque di questi vengono realmente candidati e in particolare Francesco Sorrentino, il concorrente con più voti, verrà eletto presidente della Provincia di Bari.
Nel 2001 in Argentina il programma The People’s Candidate prevede un vincitore tra sedici concorrenti che verrà candidato alla nuova formazione del Partito del popolo per la camera bassa del Congresso del 2003 .
Negli Stati Uniti nel 2002 il Cable Channel Fox , televisione via cavo di Murdoch, annuncia il programma American candidate per selezionare il candidato del popolo da presentare alle elezioni presidenziali americane del 2004, per la selezione si deve compilare un questionario e presentare una petizione di appoggio alla propria candidatura firmata da cinquanta sostenitori, cento candidati vengono scelti per il programma e dopo due anni di prove e test di oratoria ne rimangono tre scelti dal pubblico; sempre negli Stati Uniti nel 2004 la Hbo seleziona un gruppo di giovani fra i 24 e i 29 anni dove verrà individuato colui che nel 2010 parteciperà alle elezioni presidenziali.
In Gran Bretagna nel 2004 questo stesso format è intitolato I vote for you ed è trasmesso dalla Itv , vengono selezionati sessanta aspiranti politici ridotti tramite provini a sette sfidanti ufficiali; il programma è vinto da un avvocato cinquantenne presentatosi con lo slogan “Faccio schifo  e vincerò”, vince con l’80% delle preferenze, ma è bocciato dagli elettori del collegio di Folkestone and Hythe.
Questi programmi testimoniano la contaminazione tra la politica i mass media; negli Stati Uniti Ross Perot utilizza un popolare talk-show americano per lanciare nel 1992 la propria candidatura alle presidenziali americane, ma questa consapevolezza è presente in tutti i candidati che si rendono conto di non poter essere eletti Presidente degli Stati Uniti prescindendo dalla televisione.
La scena politica italiana rispetto a tanti anni fa presenta profondi mutamenti infatti sono cambiati i modi in cui nascono i partiti, si strutturano, vivono, gli strumenti di dialogo e di comunicazione e i percorsi di diffusione delle loro idee. Le organizzazioni, i militanti, i leader hanno subito radicali trasformazioni.
Un tempo i momenti centrali della politica erano i congressi, i comitati centrali, le riunioni di corrente, ma oggi la scena pubblica è costruita intorno ad altri protagonisti e scandita da altri tempi e priorità.
La politica non ha saputo imporre al moderno sistema dell’informazione i propri ritmi e ha dovuto adeguarsi accettando la scomparsa dei suoi organismi, ad esempio i congressi che prima erano un momento fondamentale sono privati del momento del confronto tra le componenti interne divenendo un momento spettacolare, anche il comizio da momento di comunicazione orale fra oratore e folla si è trasformato in show costruito su tempi, ritmi e logiche della televisione; altri organismi della politica che non si sono ridefiniti hanno perso la loro funzione scomparendo come ad esempio i comitati centrali o le assemblee di corrente.
Il primo caso di autoriforma si ha negli anni’80 in cui l’Assemblea socialista si trasforma da organo politico a vetrina di partito e celebrazione della sua leadership, in quest’assemblea entrano cantanti, star, celebrità.
Eliminati i vecchi organismi altri ne stanno prendendo il posto come la “cabina di regia” che il centro-sinistra cerca di creare nell’autunno del 2002 per elaborare la linea politica di un nuovo soggetto politico unitario dell’opposizione istituito dal governo Berlusconi del 2003 e diretto da Fini; la vecchia conferenza programmatica trasformata in “big talk” nel 2005 dalla Margherita.
Ci sono state trasformazioni anche riguardanti la comunicazione dei partiti cioè il loro modo di entrare in contatto con la società e con gli elettori infatti i partiti hanno sviluppato il ruolo di mittenti nel mercato dell’informazione.; l’adozione di linguaggi e modelli narrativi adeguati alle richieste dei media è proceduta parallelamente alla mediatizzazione delle leadership e alla professionalizzazione della comunicazione politica ossia l’utilizzo di professionisti esterni con competenze e tecniche specifiche.
La comunicazione prima pensata e realizzata in proprio dai partiti e poi diffusa d funzionari e militanti con  strumenti e canali dell’organizzazione, oggi è ideata e realizzata da professionisti esterni e diffusa attraverso i media, per questo le campagne elettorali sono diventate una competizione tra principali candidati e agenzie pubblicitarie.
Oggi conquistare l’attenzione della scena mediatica è una necessità e anche da ciò deriva la trasformazione dei partiti moderni in strutture più leggere, comunication oriented, con cui i vecchi uffici stampa non possono competere. I leader oggi sono al pari delle star i principali protagonisti della moderna scena comunicativa.

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