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FLESSIBILITA’ ALLEANZE


☻ Multipolarismo -> le alleanze sono stabilite in vista di un obiettivo specifico, una volta raggiunto     l’obiettivo comune ognuno va per la sua strada. Ciò pone un problema costante: le alleanze sono sempre     esposte al tradimento -> dato il grado di flessibilità, la scelta del nemico-amico è indeterminata e tutti possono sempre cambiare opinione. Il problema delle alleanze è quello di tenersi stretti gli alleati perché c’è il timore dell’abbandono, si replica quindi con continue prove di fedeltà, convincendo l’alleato. Più     però uno dimostra all’alleato di essere fedele più l’alleato rischia di approfittarsene -> si rimane     ingabolati nelle scelte dell’alleato. Nei sistemi multipolari c’è flessibilità di schieramento -> una volta che ti schieri puoi cambiare schieramento quando vuoi. Per questo c’è rigidità di strategie: dentro     un’alleanza bisogna comportarsi bene, se ti comporti male l’alleato ti abbandona.
☻ Bipolarismo -> conformazione diversa, mentre le alleanze multipolari sono alleanze ad hoc con un     obiettivo, le alleanze bipolari sono fatte per durare. Esempio: patto di Varsavia e patto Atlantico, le     alleanze sono  blocchi con alto grado di stabilità. Il dilemma (abbandono e intrappolamento)   degli attori nelle alleanze multipolari, nel bipolare è più semplificato -> non c’è il rischio dell’abbandono, gli attori sanno che non ci sono possibilità di essere abbandonati. Il rischio dell’intrappolamento rimane.     Conseguenza enorme sulle strategie degli alleati, si rovescia il rapporto tra rigidità di schieramento e     flessibilità di strategia; visto che gli alleati sanno di essere vincolati uno all’atro senza altre opzioni, visto che ciò è palese, si è paradossalmente molto più liberi, ci si può ricavare degli spazi di manovra (piccole infedeltà) perchè non saranno punite. Non devo mai dare prova di fedeltà, se faccio qualcosa di male l’altro non mi può dire niente
☻ Unipolarismo -> ancora una volta ci troviamo in situazione più simile a quella multipolare che     bipolare. La nostra condizione attuale dove c’è un leader unico c’è un incentivo da parte dei più deboli     ad attaccarsi al carro del più forte; oggi Usa  molto più libero rispetto a bipolarismo quindi possono     chiedersi e si chiedono  quanto conviene fare quanto conviene lasciar fare agli altri. Nel bipolarismo era conveniente difendere gli alleati, oggi gli Usa non sono più abituati  a fare tutto. Per i paesi europei resta la paura dell’intrappolamento e c’è anche la paura del’abbandono. Non c’è più l’assicurazione del     sostegno americano e per questo sappiamo di dovercelo guadagnare, il modo di guadagnare il sostegno     nel futuro è il seguire gli americani oggi (oggi in Afganistan, dove stiamo pagando il prezzo col rapporto con Usa). In una condizione storica di tipo unipolare non ci si può permettere dei tradimenti frequenti.

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Alice Lavinia Oppizzi
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