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Filosofia: scienza "sui generis"


Il termine scienza si usa comunemente per indicare una conoscenza dimostrata attraverso un metodo rigoroso col quale si raggiunge un risultato sicuro, come tale capace di resistere alle prove di verifica. In questo senso la filosofia ha valore di scienza, perché è un conoscere rigoroso, metodico e critico.
Fare filosofia, infatti, non significa solo esprimere un'opinione possibile, ma fondare oggettivamente, cioè razionalmente, le proprie tesi. Chi filosofa sa che deve rispettare la norma di procedere giustificando razionalmente le sue affermazioni, una per una. Questo significa argomentare, organizzare i propri giudizi in un ordine coerente che tiene conto sia delle leggi del pensiero, sia della verifica dell'esperienza. La filosofia è una conoscenza che in grado di rendere ragione delle proprie affermazioni, perché è costruita con un rigore che trascrive in termini logici e oggettivi quello che nello studio si apprende.
La filosofia viene definita come una scienza “sui generis”, infatti per gli antichi greci la filosofia era la scienza universale, comprendeva quasi tutto quell’insieme di conoscenze che adesso noi raggruppiamo sotto il nome di scienza, arte e filosofia.
È lungo la storia che si sono imposte poi delle suddivisioni: a partire dal medioevo, prima le arti poi le scienze si staccavano dalla filosofia rivendicando la loro autonomia. Lo svantaggio della filosofia è che l'oggetto del suo studio non può essere indicato, né mostrato. Le scienze invece hanno un oggetto particolare, la loro ricerca tende infatti a scoprire la concatenazione dei fenomeni che descrivono una o un'altra zona.
La filosofia si pone comunque come ricerca di una spiegazione dell'intero, attraverso i primi principi e le prime cause. Se la cognizione di una cosa dimostra la sua scientificità grazie a un procedimento deduttivo, che muove da principi primi, a conclusioni logicamente connesse con essi, come l'effetto della sua causa, lo scopo della filosofia può essere stabilito come l'individuazione della verità delle cose e delle loro cause supreme. “Principi primi” significa voler stabilire la totalità di cui tutte le cose derivano e in cui tutte le cose confluiscono e da cui tutte le cose dipendono.
Per Aristotele lo studio della causa prima si deve intendere come la scienza superiore che orienta tutte le altre conoscenze. L'idea aristotelica della filosofia prima, è quella di una scienza dell'origine che sta alla base di tutto il sapere filosofico. Ultimamente è il principio di non-contraddizione che da alla filosofia il suo carattere scientifico, facendo si che possa imporsi sulle sue negazioni. Anche la filosofia inizia ragionando dall'esperienza di ciò che incontra, ma non si limita a determinare le leggi dei fenomeni, ma mira a cogliere nella natura profonda, il senso finale. L'essere è l'orizzonte assoluto che comprende tutto, al di fuori del quale non c'è che il nulla.
Alla filosofia prima spetta appunto il compito di spiegare l'essere e la sua manifestazione originale che ne è lo stesso pensiero. Così un problema apparentemente rivolto a un particolare della nostra esperienza, sotto l'interrogazione del filosofo, diventa una questione che comprende la totalità del reale. La filosofia ha quindi rivolto la sua attenzione a tutto l'essere, il suo interesse è l'intero, e ha lo scopo di arrivare ad un'intelligenza dell'intero contrapposta alla definizione delle parti, propria delle altre scienze. Solo la filosofia si dedica all'intera realtà in quanto tale, e per questo cerca di stabilire le leggi fondamentali che hanno valore universale, perché le categorie e le leggi da essa scoperte si applicano ad ogni realtà, e per questo superano le competenze di ogni scienza particolare. È in questo che consiste la sua essenza metafisica. La filosofia ricerca quindi le condizioni generali dell'esistenza, cioè le cause prime e i principi supremi dell'essere. È solo nella filosofia che si incontra il problema fondamentale di che cosa sia l'essere, e quindi esiste, perché vi sono problemi che sfuggono alla conoscenza delle altre scienze. La filosofia per spiegare il problema dell'essere non utilizza le categorie proprie della scienze e della tecnica; le scienze infatti spiegano il come, non il perché di quanto c'è o accade, o comunque risolvono il perché con il come, anche dove c'è da chiedersi il perché.

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