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Funzioni del segno. Tassonomica, illustrativa, operativa


I diversi tipi di segno corrispondono anche a funzioni ben distinte. L’autore individua due piani di rappresentazione, quello con preminenza di piani frontali, e quello con preminenza di piani longitudinali, e li incrocia con le tre famiglie di segni ottenendo tre funzioni: tassonomica, illustrativa e operativa.
Funzione tassonomica: è possibile individuare le caratteristiche peculiari di un referente (illustrazione scientifica); quest’immagine, spesso stilizzata, è costretta ad astrarre quegli elementi necessari per riconoscere il soggetto. Prevalgono piani frontali, segno contorno e texture.
Funzione illustrativa: prevalgono piani longitudinali, uso della texture; si presta a mettere in mostra la realtà con dovizia di particolari, illustrandola e raccontandola (fotografia, illustrazione, televisione). Realismo illusionista.
Funzione operativa: schemi grafici che devono essere interpretati da un esecutore per realizzare un’opera. Prevalgono piani frontali, linea oggetto e contorno. Le info devono essere gestite in maniera sintetica, per eliminare le ambiguità (disegno tecnico).
Massironi introduce un ultimo concetto, ipotetigrafia: serve a rappresentare ipotesi, formulare modelli fittizi per una comprensione più rapida (struttura DNA).

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