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Giusnaturalismo di Grozio (Huig van Groot)



Grozio segna l’atto di nascita teorica del diritto internazionale; egli si propone il duplice obiettivo di difendere lo stato dalla sua “ragione” senza distruggere la comunità internazionale. Il convergere degli uomini su comuni terreni d’intesa, se non avrebbe potuto cancellare la guerra l’avrebbe almeno potuto umanizzare. La sola motivazione che rende legittima la guerra tra stati è la violazione dei patti che tra essi sono stipulati. Egli vuole giustificare la sua dottrina attraverso un procedimento matematico, senza far ricorso a presupposti teologici. Grozio pone a fondamento del diritto naturale la socievolezza della natura umana, ovvero il suo bisogno di vivere in società. Il diritto dunque, nonostante fa indirettamente riferimento a Dio, potrebbe esistere anche se Dio non esistesse. Questa naturale tendenza degli uomini tende a dar vita ad una società pacifica e organizzata razionalmente. I contenuti del diritto naturale sono conoscibili deduttivamente attraverso un ragionamento razionale e induttivamente in base al consensus gentium. Le regole base sono tutte stabilite partendo dall’inviolabilità dei patti e delle regole che riguardano il possesso di beni. Il diritto è appunto naturale, dunque nasce spontaneamente attraverso passaggio da un comunismo originario, ad un regime razionale di proprietà privata. Il contratto è allora come si diceva la base per una società ordinata è da vita al principio naturale: pacta servanda sunt.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA di Carlo Cilia
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