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Gli accordi di libero commercio con Perù e Colombia


Nel 2006 gli Usa annunciarono l’interruzione dei negoziati con l’Ecuador per la stipula di un accordo di libero commercio. La decisione era collegata dall’annuncio delle autorità dell’Ecuador di cancellare il contratto di concessione petrolifera all’Americana Occidental Petroleum.
Svanita l’opportunità di stipulare un accordo commerciale generale, Bush aveva deciso di perseguire un disegno diverso: i negoziatori statunitensi optarono per la firma di accordi di libero commercio parziali o bilaterali o al massimo regionali come il Cafta.
Dopo l’assenso di Colombia e Perù, alla stipula di trattati commerciali bilaterali, gli Usa parevano di ottenere un risultato analogo anche con l’Ecuador. Appena gli Usa iniziarono le trattative con Colombia e Perù, Chavez ritirò il suo paese dalla Can per protestare.
Alle iniziative statunitensi Chavez rispose sia rilanciando l’integrazione latinoamericana con il Mercosur, sia proponendo al presidente colombiano Uribe un progetto volto a escludere gli Usa dalla regione attraverso la nascita di una confederazione andina bolivariana estesa anche al Perù, alla Bolivia e all’Ecuador.

Tratto da AMERICA LATINA E STATI UNITI di Filippo Amelotti
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