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Gli aiutanti dell’eroe: evoluzione delle sue rappresentazioni

Gli aiutanti dell’eroe non sono soltanto il cavallo e l’aquila. Una speciale categoria è rappresentata da maestri abili, spesso si tratta di fratelli ognuno dei quali possiede una determinata arte. Si tratta del padrone del tempo, del signore dell’inverno e del gelo.

L’aiutante viene consegnato all’eroe e spesso è la maga che ne fa dono all’eroe, le radici storiche della maga sono chiare =  è connessa con l’iniziazione.
Del rito dell’iniziazione faceva parte il  conferimento al fanciullo di un potere fatato o magico sugli animali.
Morto il mito non muore anche la figura dell’aiutante ma comincia ad evolversi in connessione con il progresso economico e sociale
Nella storia degli aiutanti si possono distinguere 3 fasi o 3 anelli :
1) L’acquisto dell’aiutante nel rito dell’iniziazione
2) L’ acquisto dell’aiutante da parte dello sciamano
3) L’acquisto dell’aiutante nell’oltretomba da parte del morto.
Queste 3 fasi non si susseguono meccanicamente. Durante il rito dell’iniziazione il fanciullo si trasformava nel suo aiutante quindi vi è una connessione tra l’aiutante della fiaba e l’istituto dell’iniziazione.  Tra l’aiutante e il suo aiutante c’è un legame prestabilito, nel racconto di fate l’eroe cerca prima di tutto il cavallo di suo padre e questo cavallo aspetta già da tempo il suo padrone.
Webster chiama l’aiutante guardian-spirit, questo aiutante ha una natura animale. Di questo rito facevano parte certe danze che venivano eseguite indossando pelli di animali le cui teste erano usate come maschere -> simboleggia la trasformazione in animali.
La fiaba non ha conservato né le danze né i canti e le ha sostituite con la formula di scongiuro, quando le confraternite avevano tanti gradi, il passaggio dal grado inferiore a quello superiore era concesso a chi possedeva un aiutante.
Il fanciullo prima del matrimonio deve possedere un aiutante quindi c’è un rapporto tra l’acquisto dell’aiutante  e il matrimonio.
Una delle caratteristiche dell’aiutante è la mediazione tra i due mondi, la forma più arcaica di potere sugli aiutanti è la facoltà di trasformarsi nel proprio totem o in quello dell’aiutante.
Il racconto di fate non ha conservato quasi nulla delle funzioni venatorie dell’aiutante.
Caratteristica  è la denominazione “corazza” usata per indicare lo spirito, il vero elementi dell’aiutante nelle fiabe è l’aria. La funzione venatoria degli aiutanti passa in secondo piano ed è sostituita dalla funzione della guarigione  e della mediazione tra i due mondi.
Il viaggio nell’altro mondo ha soppiantato il principio venatorio  nel mondo classico e nei racconti di fate.
Quando la vita e la morte non erano ancora differenziate non poteva esserci la figura dell’aiutante postumo, ma essendo tutto il rito dell’iniziazione legato con la rappresentazione della morte, i suoi elementi passarono  nel culto dei morti creando così gli aiutanti postumi.
Le tappe fondamentali dell’evoluzione dell’aiutante :
La forma più antica è la rappresentazione della trasformazione in un animale durante il rito dell’iniziazione.
L’aiutante viene acquistato individualmente
Viene acquistato dallo sciamano => funzione di mediazione tra i due mondi.

Tratto da LE RADICI STORICHE DEI RACCONTI DI FATE di Selma Aslaoui
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