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Gli animali riconoscenti nel racconto di fate

un altro tipo di donatore è l’animale riconoscente. Gli animali riconoscenti compaiono nella fiaba come donatori e agiscono come tali mettendosi a disposizione  dell’eroe oppure fornendogli la formula per chiamarli.
L’eroe smarritosi nella foresta, travagliato dalla fame vede un uccello per spararlo e poi mangiarlo e l’animale dice : non mangiarmi , non mangiare ciò che ti verrà incontro che riflette il divieto di mangiare un animale che può diventare un aiutante.
La fiaba non conosce il sentimento della compassione, se l’eroe lascia libero un animale non è mai per compassione ma perché si regola secondo certi rapporti contrattuali.
Col trapasso della vita sedentaria e all’agricoltura questa singolare fede totemica assume una forma diversa. La solidarietà tra uomo e animale è costituita dall’amicizia la quale si fonda su una specie di contratto. Tra uomo e animale esiste un rapporto d’amicizia che si estrinseca nella pietà e nell’aiuto reciproco, l’origine di questo rapporto  si attribuisce al fondatore della tribù e si spiega col fatto che anticamente questo fondatore fu aiutato da un animale di razza sacra.
Il progenitore della stirpe si è smarrito nella foresta, sta per morire di fame o di sete allora un animale lo conduce a una sorgente o gli indica la strada per tornare a casa.

Tratto da LE RADICI STORICHE DEI RACCONTI DI FATE di Selma Aslaoui
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