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Gli effetti della risoluzione n. 660 e l’obbligo dell’Iraq di ritirarsi dal Kuwait


Il Consiglio di sicurezza, nella risoluzione n. 660, dichiarava di agire, oltre che in base all’art. 39, anche ai sensi dell’art.40, il quale abilita lo stesso Consiglio ad adottare misure di carattere provvisorio: Al fine di prevenire un aggravarsi della situazione, il Consiglio di Sicurezza prima di fare le raccomandazioni o di decidere sulle misure previste all'articolo 41, può invitare le parti interessate ad ottemperare a quelle misure provvisorie che esso consideri necessarie o desiderabili. Tali misure provvisorie non devono pregiudicare i diritti, le pretese o la posizione delle parti interessate. Il Consiglio di Sicurezza prende in debito conto il mancato ottemperamento a tali misure provvisorie.
La richiesta di ristabilire lo status quo ante, mediante l’immediato e incondizionato ritiro delle forze irachene, lasci infatti impregiudicato il regolamento delle questioni confinarie tra i due Stati --> tale riferimento corrisponde a una opportuna gradualità di intervento del Consiglio di sicurezza, prima di impiegare le misure coercitive cerca di provocare un ritiro spontaneo delle trippe di invasione irachene.
Il richiamo all’art. 40 solleva un problema relativo all’efficacia giuridica della risoluzione n. 660 --> si tratta infatti di stabilire se essa sia una raccomandazione, e come tale sprovvista di effetti giuridici, o una decisione che gli Stati membri destinatari della stessa hanno l’obbligo giuridico di eseguire. Considerare questa risoluzione come una raccomandazione sembra essere in contrasto con la volontà del Consiglio che si è espresso con le seguenti parole: Esige che l’Iraq ritiri immediatamente e senza condizioni tutte le sue forze militari. Inoltre è possibile ritenere che la risoluzione n. 660 comportasse l’obbligo giuridico per l’Iraq di ritirarsi dal Kuwait --> tale obbligo discende dall’accertamento operato dal Consiglio di sicurezza di una violazione della pace effettuata dall’Iraq: sembra che tale accertamento implichi di per sé la necessità di cessare la violazione.
L’applicazione di questi concetti nel caso dell’invasione del Kuwait porta correttamente a concludere che la stessa norma internazionale che vieta l’uso della forza imponga il ritiro dal territorio occupato con la forza; e quindi che l’accertamento del Consiglio di sicurezza della violazione di questa norma comporta automaticamente l’obbligo di ritirare le truppe irachene dal Kuwait.

Tratto da L'ONU E LA CRISI DEL GOLFO di Alice Lavinia Oppizzi
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