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Hugo Chavez


Può definirsi un nazionalista progressista molto vicino alla visione politica di Castro. Originario di una provincia periferica visse una gioventù caratterizzata dall’esclusione e dall’isolamento così da maturare un desiderio di rivalsa verso le oligarchie di potere. Si avvicinò alla grande città abbracciando la carriera militare ritenendola il mezzo più adatto per salire di posizioni nella scala sociale. Sin da giovane maturò un forte nazionalismo inteso come desiderio di liberare la propria nazione dal giogo degli Stati Uniti.
Figure politiche del passato essenziali per la formazione di Chavez furono Alvarado (presidente del regime militare del Perù, antioligarchico, progressista, antimperialista e nazionalista), Bolìvar e Zamora.
Nel 1982 diede vita a un movimento clandestino per tentare di metter in piedi una cospirazione politica: il Movimiento Bolivariano Revolucionario (MBR-200) il numero 200 ricorda il 200esimo compleanno di Bolìvar nato nel 1783. Cominciò a rendere contatti con vari gruppi politici radicali tra cui la Causa R, un’organizzazione di sinistra nella zona di Caraces. Nel 1992, 5 formazioni di soldati comandate da Chavez iniziarono a muoversi nella capitale. Il loro obiettivo era deporre il presidente Perez e arrestare gli alti comandanti delle forze armate. Il capo de governo non si trovava nel paese ma se ne attendeva il ritorno all’aeroporto. L’obiettivo era trattenerlo presso lo scalo con forze fidate ma quando il commando si recò all’aeroporto non potè entrare perché presidiato dal giorno prima. Qualcuno aveva avvertito il presidente del golpe. Le forze armate di Chavez furono oggetto di un pesante fuoco di sbarramento. Nel frattempo il presidente atterrò e venne portato alla sede della tv nazionale dicendo che aveva dovuto affrontare una ribellione militare che pareva domata. Chavez si arrese alle forze governative e chiese di apparire in tv per indurre i suoi a deporre le armi
Dopo il tentato colpo di stato Chavez rimase in prigione 25 mesi dal 1992 al 1994. mentre Chavez scontava la pena nel 1992 ci fu un altro tentativo di golpe da parte di alcuni delle Mbr-200 ma anche questo fallì. I due tentativi di golpe indebolirono politicamente Perez che si dimise nel 1993 accusato di corruzione. Fu sostituito da Ramon Velasquez.
Nel 1993 ci furono nuove elezioni e Chavez chiese ai suoi di astenersi. Il Caracazo dell’89 e i due colpi del 1992 erano segni del prossimo collasso dell’assetto politico del paese. Uscì vittorioso Rafael Caldera ma la vera novità fu l’affermazione del movimento La Cusa R. la formazione era divenuta la terza forza politica del paese. Il suo Fondatore Maneiro era stato un guerrigliero del Partito Comunista Venezuelano. Nell’89 un membro del movimento, Velasquez fu eletto governatore dello stato di Bolìvar e alle elezioni presidenziali in cui prevalse Caldera, Velasquez ottenne il 22%. Nel 1997 la Causa R subì una spaccatura e si divise in 2: da una parte un gruppo che continuò a chiamarsi con il vecchio nome di cui continuò a far parte Velasquez e dall’altra uno con più membri che prese il nome di Patria Para Todos (PPT).
Quando Chavez uscì di prigione trasformò il suo movimento Mbr-200 in una struttura politica salda che vedeva la stretta collaborazione di militari e civili. Per affrontare la campagna creò un organismo ad hoc e diede vita al Movimiento Quinta Republica (Mvr).
Nel 1998 Chavez divenne presidente ottenendo il 56% dei voti.

Tratto da AMERICA LATINA E STATI UNITI di Filippo Amelotti
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