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I caratteri principali della cultura


Sono soprattutto tre. Innanzitutto la cultura è appresa. Tutto ciò che è frutto di apprendimento e non di reazione geneticamente programmata appartiene alla cultura. Il fatto che la cultura sia irriducibile all’eredità biologica e sia intesa come il frutto di un lungo e complesso processo di apprendimento sociale comporta delle conseguenze.
Prima di tutto la cultura risulta essere qualcosa di specificatamente umano, che distingue l’uomo dagli animali: l’uomo si differenzia dagli animali per la variabilità dei suoi costumi.
Questa nuova immagine subisce, tuttavia, delle modificazioni dovute allo sviluppo degli studi di etologia animale. Si scopre la capacità di apprendere una vasta gamma di comportamenti da parte di molte specie animali, soprattutto quelle più prossime a noi.
Più recentemente alcuni antropologi hanno spostato la linea di demarcazione cultura/natura individuandola non nella capacità di apprendere, ma nella specifica capacità di apprendere a livello simbolico. Solo gli esseri umani avrebbero la capacità di utilizzare una comunicazione simbolica, un linguaggio che produce un significato anche in assenza del referente. Geertz afferma tutto questo (pag. 19).
Anche questa linea di demarcazione si è dimostrata meno netta del previsto. Gli studi su alcuni primati hanno mostrato la capacità di questi animali di far uso di richiami simbolici che vengono appresi dai piccoli della specie gradualmente e in modo simile ai neonati umani. Anche Levi-Strauss ha sostenuto questa tesi, affermando che la differenza tra noi e gli animali non sia di qualità, ma di complessità e di grado di organizzazione (pag. 19).
Rimangono notevoli le differenze di grado tra il linguaggio umano e i sistemi di comunicazione vocale degli altri primati, per quanto riguarda la varietà dei simboli utilizzati, l’enorme capacità di combinare suoni secondo regole definite e quindi anche di produrre un’infinita varietà di significati.
Il 2° carattere della cultura è che essa rappresenta la totalità dell’ambiente sociale e fisico che è opera dell’uomo. Nel concetto di cultura rientra tutto ciò che l’uomo apprende e crea insieme ai membri della propria comunità. Nella cultura rientrano quindi anche le istituzioni, come la famiglia, l’organizzazione politica e il sistema economico. In questo significato esteso il concetto di cultura finisce per sovrapporsi a quello di società. Il carattere totale della cultura comporta anche l’idea dell’individualità e organicità del patrimonio culturale di ogni popolo. Ne deriva che ogni cultura possiede una propria unità e coerenza, capace di integrare i diversi aspetti e ambiti in cui si esprime.
Un 3° carattere della cultura è quello della condivisione. Si ritiene che un fenomeno debba essere condiviso da un gruppo per poter essere definito culturale. Si crede infatti che la cultura sia uniformemente distribuita all’interno della società. Nonostante quello della condivisione non sia un assunto riferibile a tutte le ricerche antropologiche (vedi Hannerz e il suo “pensiero distribuzionista”) rimane tuttavia di fondamentale importanza.

Tratto da SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI di Manuela Floris
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