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I ruoli nel gruppo


Lo status definisce l’architettura essenziale a livelli del gruppo.
Il ruolo riguarda i comportamenti esibiti ed attesi dei vari componenti.

Ruolo: insieme di aspettative, di attività e relazioni che ci si aspetta da parte di una persona che occupa una particolare posizione all’interno della società, e da parte di altri nei confronti della persona in questione.
Il ruolo ha le radici nella cultura in cui viene svolto.(esperimento Stanford Prison: simulazione vita di prigione)
Nei ruoli formali vi sono aspetti definiti e attesi socialmente, non svolti da tutti con le stesse modalità, mentre nei gruppi informali esistono ruoli informali, non stabiliti istituzionalmente.
I ruoli  più comuni sono quelli di leader, di nuovo arrivato e di capro espiatorio.
Capro espiatorio: permette agli altri membri di risolvere i propri conflitti interiori riguardo all’integrazione delle parti negative nell’immagine di sé, proiettandole su di lui.
Una differenziazione di ruoli nel gruppo può essere svolta sull’asse strumentale-espressiva: alcuni membri più di altri si centrano sul compito, mentre altri giocano più frequentemente ruoli di tipo espressivo in cui è evidente la componente socioemozionale
E' probabile che ciascuno si crei una nicchia ecologica, trovandosi un ruolo che tende a stabilizzarsi anche per il consenso degli altri, anche se non sempre gli individui ricoprono i ruoli cui sono chiamati per vocazione. Inoltre, nella dinamica di gruppo sono funzionali anche coloro che tendono a passare inosservati.
Nei gruppi esiste un ruolo che può essere definito di leader d’opposizione (individuo che probabilmente aspira ad essere leader e contraddice ciò che si dice o si fa) senza proporre valide alternative: la presenza di questo ruolo provoca facilmente malumori.

I ruoli in un gruppo servono a (Brown):
facilitare il raggiungimento dello scopo di gruppo (i membri si dividono la mole di lavoro);
portare ordine e prevedibilità (i ruoli si basano su aspettative condivise);
contribuire alla nostra autodefinizione e alla consapevolezza di ciò che siamo.

Tratto da I GRUPPI SOCIALI di Alessio Bellato
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