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I trattati sull'arte dell'antichità - Plinio il Vecchio e Vitruvio




La Naturalis Historia di Plinio il Vecchio (I secolo d. C), la più famosa enciclopedia dell'antichità,  offre una sorta di summa, assai mediata, di tutti questi generi letterari nel libro XXXV (mineralogia, usi della terra, pigmenti, discussione sull'arte della pittura e dell' uso dello zolfo), per mezzo del quale ci giunge un riflesso dello scomparso mondo pittorico greco, con la sua varia e contraddittoria fenomenologia poetica ed estetica e i suoi dibattiti su linea, tonon, finito e non finito.

Il De Architectura di Marco Vitruvio Pollione (I secolo a.C) è un grande trattato teorico  che ha avuto una fortuna lunghissima, documentata sin dal carolingio Eginardo, e poi dalle traduzioni cinquecentesche di Cesariano (1521) e di Daniele Barbaro (1556 e 1567). Il De Architectura possiede poche e scarse notizie sulla pittura, ma rimane famosa la sua censura delle grottesche3 nel libro VII. Rispetto a Plinio ha una forma complessivamebte più rigida e normativa, anche se nell'ambito di un effettivo eclettismo.

Tratto da STORIA E CRITICA DELL'ARTE di Gherardo Fabretti
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