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ISTITUZIONI


Esse sono il frutto dell'interazione che si sviluppa fra gli individui a fronte di determinati problemi della vita collettiva. Ma una volta affermatesi, esse acquisiscono un'autonomia e un carattere costrittivo che si impone ai singoli soggetti.
Nello specifico, Durkheim insiste sul fatto che (contrariamente a quanto pensino gli utilitaristi) le istituzioni non hanno origine contrattuale (cioè non si basano sull'accordo tra individui che perseguono il loro interesse e decidono di darsi delle regole per tutelarlo) ma al contrario, la loro origine va ricercata in particolari "momenti di effervescenza" della società nei quali gli interessi individui e gli egoismi propri si trasformano in forti identità collettive (rivoluzione francese).
Perché in queste situazioni, anche se i momenti di entusiasmo collettivo sono temporanei, comunque gli ideali che essi sprigionano sono alla base delle istituzioni sociali. E dunque, le istituzioni si possono considerare per Durkheim come un elaborazione sul piano normativo degli ideali e dei valori guida, che nelle fasi più stabili della vita sociale, sono adottati alle esigenze e ai problemi emergenti.
Ma, il fatto di dar poco rilievo ai conflitti tra gruppi costituiti di interessi nel processo di rielaborazione dei valori, pone dei limiti alla capacità della sua teoria di spiegare i processo storici concreti di formazione delle istituzioni.

Tratto da SOCIOLOGIA ECONOMICA di Antonio Amato
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