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Il “da farsi” della pedagogia interculturale



La pedagogia deve invertire la tendenza ad una educazione assimilatoria trovando forme di contatto tra le diverse culture. Nel campo intra-culturale la musica ha ridotto già alcune distanze tra cultura alte e bassa ottenendo riconoscimento attraverso la forma ad esempio punk-rock.

La pedagogia vuole, in qualche modo, dire è che la contaminazione che parte da forme minori può garantire creatività intesa come l’evolversi di una cultura.

Bruner propone una versione di cultura alternativa che favorisca l’interazione tra cultura e soggettività, ma anche un pensiero critico ed indipendente sulle visioni del mondo.
Bruner si avvicina molto all’Educazione Popolare: l’individuo non deve sapere tutto quello che c’è da sapere sulla cultura ufficiale, la sua visione autonoma permette una personale integrazione.
La forma educativa tradizionale basata su “inculcamento” e ripetizione di concetti va sostituita ad una forma che favorisca il dialogo e l’autonomia concettuale. La pedagogia deve favorire queste forme culturali “alternative” che a lungo andare mettono le basi per scardinare determinate gerarchie, supremazie ed ideologie.


Tratto da INTERCULTURA. PAIDEIA PER UNA NUOVA ERA di Marianna Tesoriero
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