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Il Regno di Filippo III in Spagna


Durante il regno di Filippo III (1598-1621) si manifestarono i primi segnali del declino. La Spagna fu investita da una grande crisi economica: cattivi raccolti, la peste, decadenza di gran parte dei settori agricoli colpirono soprattutto la Castilla. Dopo l’ultima bancarotta di Filippo II, nel 1607 anche Filippo III fu costretto a imitarlo. L’argento americano era ormai esaurito e la politica fiscale dello stato sottoponeva a pressione e penalizzava soprattutto l produttività, scoraggiando qualsiasi spinta imprenditoriale. Un’ulteriore colpo all’economia fu l’espulsione dei moriscos (musulmani convertiti al cristianesimo) in quanto erano una minoranza razziale non integrata però costituivano la spina dorsale dell’agricoltura e dell’artigianato spagnolo. Durante il regno di Filippo III si produssero anche importanti mutamenti nel sistema politico spagnolo. Gli affari di governo sotto Filippo II erano retti dal sovrano e dai consigli, il centro del sistema di potere a partire da Filippo III fu costituito dalla figura del VALIDO, una personalità politica a mezza strada tra il favorito del sovrano e il primo ministro (il duca di Lerma sotto Filippo III e il conte-duca d’Olivares sotto Filippo IIII. La politica internazionale di Filippo III e del duca di Lerma fu caratterizzata da una linea pacifista: la pace con l’Inghilterra (1603) e la tregua dei 12 anni con le province unite (1609) furono i due atti più importanti.

Tratto da LE VIE DELLA MODERNITÀ di Filippo Amelotti
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