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Il caso spagnolo : l'impero cattolico


Gli spagnoli, il cui sovrano al tempo delle grandi spedizioni oltreoceano, si faceva chiamare “Sacro Romano Imperatore”, portarono avanti un programma di evangelizzazione da cui in qualche maniera non potevano sottrarsi. Un impegno rafforzato dall'autorizzazione papale (Alessandro VI nel 1493) che con le cinque bolle concedeva a Ferdinando e Isabella il diritto di occupare una regione che era definita in modo vago come “le isole e le terre [...] che avete scoperto o siete in procinto di scoprire”. Naturalmente la bolla non era un ordine legale che sanciva l'esclusivo dominio spagnolo sull'America, eppure garantiva un legame con l'impero d'occidente che anche gli antipapisti difficilmente sentivano di voler rinunciare, una sorta di seconda donazione di Costantino. E i rapporti con Costantino ricompaiono anche in due fasi della conquista del Messico. Una è quella di Cortès  che nel 1519 proclama che Carlo V avrebbe presto chiamato sé stesso imperatore del Messico con la medesima gloria di quella della Germania su cui già regnava. La seconda è la finta donazione di Montezuma che cedeva il suo impero a Carlo V, con una serie di termini così ricchi di reminiscenze dell'oratoria biblica e di quella forense della Castiglia medievale da essere inattribuibile a Montezuma. Erano entrambe utili a consolidare l'immagine dell'impero americano come continuazione dell'impero a oriente. Se Filippo II pensò di prendere il titolo di Imperatore delle Indie per compensare quello della perdita del titolo imperiale, non c'è da stupirsi. L'impero spagnolo dunque lavorò in stretto contatto col papato già dal 1493 e durante le prime fasi della colonizzazione il legame era così stretto che fra il 1516 e il 1518 l'isola di Hispaniola fu amministrata in modo diretto dai geronimiani, ordine religioso fondato dallo stesso Alfonso XI. Vi furono tentativi di fondare una Nuova Chiesa indipendente nel Nuovo Mondo sia da parte dei conquistadores sia da parte di domenicani e francescani ma le istituzioni religiose rimasero sempre sotto lo stretto controllo regio per tutta la durata della colonizzazione e questo stretto legame tra Chiesa e Stato contribuì a sostenere la presenza ideologica della corona quando le nuove colonie intrapresero il lento sviluppo di proprie identità culturali e aspirazioni politiche.


Tratto da LA NASCITA E L'EVOLUZIONE DELL'IMPERIALISMO di Gherardo Fabretti
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