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Il d.lgs. 145/2007 sulla pubblicità ingannevole e comparativa


Il d.lgs. 145/2007 detta le regole in materia di pubblicità ingannevole e comparativa.
Si tratta di una disciplina sostanzialmente identica a quella che era contenuta nella Parte II del Codice del consumo.
La disciplina in esame era originariamente finalizzata in via diretta alla tutela del corretto funzionamento del mercato per evitare il diffondersi di informazioni commerciali ingannevoli e solo in via indiretta alla tutela dei consumatori e delle imprese concorrenti danneggiate dalle pratiche ingannevoli altrui.
Successivamente la normativa era stata inserita nel Codice del consumo: in tal modo se ne era accentuata la finalità di tutela del consumatore.
Si era osservato, infatti, che la pubblicità ingannevole aumenta le asimmetrie informative esistenti tra imprese e consumatori, impedendo questi ultimi di esprimere una scelta davvero consapevole e libera.
La direttiva 2005/29/CE ha modificato tale quadro normativo, imponendo agli Stati membri di adottare due discipline differenziate in tema di pratiche ingannevoli, l’una rivolta a protezione delle imprese concorrenti e l’altra finalizzata a tutelare i consumatori.
In attuazione di tali principi con i due d.lgs. 145/2007 e 146/2007 il legislatore italiano ha modificato il contenuto del Codice del consumo e eliminando le norme relative alla pubblicità ingannevole e comparativa.
Adesso, il d.lgs. 145/2007 contiene la disciplina della pubblicità ingannevole e comparativa, che è finalizzata esclusivamente alla tutela dei professionisti concorrenti.
Per “pubblicità” si intende qualsiasi forma di messaggio che sia diffuso, in qualsiasi modo, nell’esercizio di una attività commerciale allo scopo di promuovere la vendita di beni o la prestazione di servizi.
Si tratta di una definizione molto ampia, che si fonda essenzialmente sul suo scopo: sotto il profilo oggettivo costituisce pubblicità qualsiasi messaggio diffuso in qualsiasi modo; mentre sotto il profilo soggettivo la pubblicità deve essere diffusa nell’esercizio di una attività commerciale.

Tratto da DISCIPLINA GIURIDICA DEI CONTRATTI di Stefano Civitelli
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