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Il luogo del supplizio nell'antica Roma


La partecipazione della comunità al castigo è molto importante e la pubblicità di esso è imprescindibile. Il fatto che alcune esecuzioni capitali vengono inserite nel quadro dei giochi garantisce tale pubblicità, ma questi intrattenimenti rappresentano la cornice entro la quale si organizza il consenso sociale e si esercita la
persuasione di tutti. Roma: in età arcaica e repubblicana si può indicare un nucleo atto ai supplizi che comprende il comitium, cioè il centro politico della città, all’estremità nord-ovest del foro e le pendici sul del campidoglio, poco distate era il carcere, il Tullianum. Al campus sceleratus venivano sepolte le vestali colpevoli, mentre sull’Esquilino venivano suppliziati gli schiavi.
L’Italia e le province: le crocifissioni avevano di norma luogo lungo le strade fuori le città. Di fondamentale importanza, come ogni dettaglio del rituale delle esecuzioni capitali, era il corteo che, dopo la pronuncia della sentenza, accompagnava il condannato sul luogo del supplizio: anch’esso rappresentava un importante moment del consenso sociale. L’anfiteatro: problemi del tutto particolari, legati al trasporto degli animali e alla sicurezza degli spettatori, poneva la damnatio ad bestias, per la quale c’era bisogno di uno spazio chiuso o della possibilità di creare protezioni provvisorie. Analogamente, i combattimenti gladiatori avevano luogo nel foro o nelle piazze delle città, ove venivano allestiti apprestamenti lignei provvisori. Il successo di tali spettacoli, precedentemente assenti nel mondo greco, portò ben presto alla nascita di un nuovo tipo di edificio da spettacolo, funzionale al loro svolgimento, che è una creazione originale romana, l’anfiteatro. In un primo momento l’anfiteatro ebbe il nome di spectacula; con la creazione di questo nuovo edificio il foro viene liberato da una funzione che ne rende problematico l’uso proprio per un considerevole numero di giorni.

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