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Il percorso logico del processo di privatizzazione


A monte di qualunque scelta di privatizzazione c’è una decisione, un orientamento di carattere politico (colore politico)

Gli obiettivi della privatizzazione: (finalità politiche)
Maggiore efficienza (secondo 2 profili) tecnica (miglioramento del grado di produttività; recuperi di produttività) ed economica (compressione dei costi)
Maggiore concorrenza
Obiettivi di Finanza pubblica: (obiettivi prioritari della privatizzazione)
Contenimento della spesa pubblica riconducibile ad un’accresciuta efficienza delle imprese
riduzione del deficit (azione di risanamento delle Casse dello Stato)
⇒ necessità di privatizzazione
Il processo di privatizzazione in senso stretto (dismissioni)
(ossia il trasferimento della proprietà dal soggetto pubblico al soggetto privato attraverso le operazioni di dismissione). Si tratta di un processo di grande rilevanza industriale che ha segnato l’ultimo ventennio del secolo scorso in tutti i paesi del mondo e ha riguardato tanto le economie più avanzate e industrializzate quanto quelle emergenti o in fase di transizione.
Affinché una privatizzazione sostanziale possa dirsi pienamente realizzata è necessario che alla vendita delle quote proprietarie si accompagni una reale abdicazione dei poteri di controllo da parte dello Stato in qualunque forma esercitata.

I fattori della privatizzazione (in senso stretto). [i fattori ambientali condizionanti].
Finalità, forme e modalità di privatizzazione non possono che essere considerate (e valutate) se non con stretto riferimento al complesso dei fattori del contesto ambientale i quali, in maniera assolutamente specifica, caratterizzano ciascuna nazione in un determinato momento storico.
I fattori determinanti nelle scelte dei governi nazionali circa l’intensità, le forme, e le modalità delle privatizzazioni sono:
di natura politica. Es: orientamento politico delle coalizioni di governo riguardo al ruolo che lo Stato (e i regimi di economia pianificata) e i soggetti privati (e i regimi di economia di mercato) debbano assumere nel governo delle variabili e delle attività economiche
di finanza pubblica (necessità di dover rimpinguare le casse pubbliche dello Stato)
Si tratta di due ordini di fattori tra loro strettamente collegati, in quanto la volontà politica di caratterizzare in un determinato modo il processo di privatizzazione è in larga parte influenzata dalle condizioni strutturali dei mercati finanziari, dalle forme del capitalismo nazionale con più o meno presenza sia di investitori istituzionali che di investitori privati, dalla tipologia e adeguatezza degli istituti giuridici nei regimi di diritto societario. D’altro canto non v’è dubbio che una componente strettamente politica sia in ogni caso incorporata nelle scelte e negli intenti che guidano i processi di privatizzazione.
Quanto ai fattori strutturali dei contesti economici nazionali, certamente larga parte delle motivazioni sottostanti alle scelte di privatizzazione risiedono nella presenza diffusa di forti disavanzi pubblici.
Infatti, il vigore e l’entità che hanno caratterizzato le dismissioni di imprese pubbliche negli anni 80 e 90 discendono per larga parte dall’obiettivo di risanamento della finanza pubblica. Ciò è accaduto pressocchè in tutti i paesi interessati, considerando inoltre che le dismissioni, oltre a produrre notevoli benefici in termini finanziarim costituiscono, sotto il profilo politico, un’alternativa alle meno popolari politiche di “tagli di spesa” o di aumento della pressione fiscale. Peraltro l’esperienza empirica mostra che “i paesi caratterizzati da elevati disavanzi tendono a privatizzare di più”.
Infine un’altra categoria di fattori strutturali dei contesti ambientali nazionali che svolge un ruolo importante nei processi di privatizzazione è costituita dalle condizioni (vincolanti) che contraddistinguono i sistemi capitalistici e in particolare:
la dimensione (molti titoli, etc) e l’efficienza dei mercati finanziari (il mercato deve essere evoluto): quindi che la Borsa funzioni, che in essa vi siano molti operatori, che la capitalizzazione sia elevata (vi sono molti operatori disposti a sottoscrivere azioni)
[la privatizzazione passa per il mercato borsistico]
la presenza di investitori istituzionali. Infatti, per quanto riguarda i sottoscrittori, la privatizzazione passa attraverso due tipi di soggetti: il pubblico (attraverso la Borsa) e gli investitori istituzionali (che all’interno del Paese hanno un elevato potere negoziale, un grande potere di acquisto)
la presenza di investitori privati di grandi dimensioni (es. Fiat) in grado di divenire azionisti di riferimento delle società privatizzate (es. la CAI nel caso Alitalia)
la propensione e la dimensione dei piccoli risparmiatori rispetto agli investimenti azionari26 (vi è la necessità del piccolo risparmiatore di sentirsi protetto per poter rischiare)
Solo con questi tre soggetti, figure (investitori istituzionali, investitori privati e piccoli risparmiatori) la privatizzazione ha successo.

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