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Il postcolonialismo



Il postcolonialismo si sviluppa a partire dai primi anni '80 e si pone l’obiettivo di cambiare i modi dominanti di pensare i rapporti tra mondo occidentale e non occidentale, cercando di rovesciare l’immagine del mondo guardando oltre, cercando di capire come sia diversa la percezione del mondo dei soggetti non occidentali, da sempre prima formalmente poi informalmente posti sotto il dominio del modello “ideale” bianco-occidentale.

Il postcolonialismo propone di offrire una visione del mondo differente, rivendica il diritto di tutti i popoli ad avere lo stesso benessere materiale e culturale contro una realtà che ad oggi appare pregna di ineguaglianza in cui gran parte dell’ingiustizia procede lungo la linea separatrice nettamente tracciata nel tempo dell’espansione degli imperi europei del 19° secolo.

Il dominio coloniale fu legittimato dalle teorie antropologiche in quanto bisogno della tutela paternalistica occidentale su quelle zone inferiori ed incapaci.

La base di queste teorie partiva dal concetto di razza, bianca e non-bianca, quella bianca ovviamente forniva le caratteristiche ideali di civiltà.

Solo nel 20° secolo le società colonizzate hanno in qualche modo trionfato sul dominio coloniale, ma si tratta di un trionfo relativo, in quanto il dominio dall’essere diretto ad oggi si tramuta in forma indiretta in quanto l’indipendenza reale quegli imperialisti non gliel’hanno mai data, il controllo sulle colonie si perpetua e i rapporti di potere internazionali non hanno mai subito sostanziali cambiamenti; i governi decisi a ribellarsi a tali imposizioni e violenze indirette sono stati vittime di pesanti rappresaglie militari.

Si pensa che il cambiamento in atto nelle nostre società sia motivato anche dalla richiesta di forza lavoro nella grande potenza economica occidentale che ha favorito la mobilitazione degli immigrati - ciò avrebbe permesso la sfumatura della linea divisoria.
Per certi versi la supremazia indiscussa della cultura occidentale si è dissolta in un sistema più aperto e più tollerante alle differenze.

Postcolonialismo sta dunque ad indicare una prospettiva politica e una filosofia attiva e operativa finalizzata alla denuncia e alla contestazione di tali squilibri proseguendo con forme nuove le lotte anticolonialiste. Rivendica il diritto ad accedere alle risorse strategiche e al conseguimento del proprio benessere materiale, ma tratta anche il potere dinamico delle culture che ad oggi subentrano nelle società occidentali. I suoi contenuti ed obiettivi sono pertanto antielitari e tendono a rivalutare le capacità della gente comune, il postcolonialismo si propone come la voce politica dei subalterni, delle classi sociali e dei popoli oppressi. La teoria postcoloniale non è una teoria scientifica comprende piuttosto un insieme di prospettive interrelate. Si propone di cambiare il modo di pensare  della gente occidentale attraverso l’inserimento di saperi alternativi. Il tutto per dare vita ad un rapporto più giusto ed egualitario tra le diverse popolazioni del mondo.
Presenta alcune analogie col femminismo poiché si muove da più parti per evitare ed annullare le disuguaglianze presenti nel mondo.

Tratto da INTRODUZIONE AL POSTCOLONIALISMO di Marianna Tesoriero
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