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Il restauro degli affreschi di Castel Sant'Angelo


Nel secondo decennio del XVIII secolo la degradazione degli affreschi di Castel Sant’Angelo doveva essere giunta ad un punto tale da rendere necessario un restauro. Si tratta del primo grande intervento di cui ci resta notizia nella Sala Paolina sotto Innocenzo XIII. Tali lavori però arrecano la più vasta manomissione all’assetto originario della sala. Vengono applicate alle porte mostre in marmo in sostituzione delle precedenti, tagliando parte degli affreschi della sovrapporta. Viene sostituito il pavimento originario e gli affreschi sono ridipinti. Il più massiccio intervento sugli affreschi si ebbe però tra la fine del secolo scorso e i primi decenni dell’attuale, con il recupero degli affreschi della Cagliostra e della sala di Apollo, nascosti sotto varie mani di scialbatura. Nel 1967 vi furono nuovi restauri verso tutti gli affreschi di Castel Sant’Angelo, che olio, destrina, cere e gomma lacca ne avevano alterato le pitture. Tali lavori, iniziati da Eraldo Gaudioso, hanno fornito elementi utili di giudizio circa il tempo di esecuzione degli affreschi. Per esempio, le pareti della Paolina furono affrescati in 656 giorni.
 

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