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Intervento di Andreotti in "Europa '51"



La domanda per il nulla osta è del 26 agosto 1952. Viene rilasciato il 4 settembre, con firma di Andreotti. Ma Andreotti aveva già visto il film prima del 26 agosto: infatti una lettera del 14 luglio scritta da Andreotti a Rossellini contiene il parere dell’allora sottosegretario sul film, come richiesto dallo stesso Rossellini. In questa lettera sono presenti descrizioni di scene diverse da quelle contenute nel film presentato a Venezia (e diverse da tutte le versioni successive). Andreotti dice di concordare con la tesi del film, cioè la condanna della società comunista, ma dice che secondo lui chi guarda il film non trae quell’insegnamento. Secondo Andreotti manca una distinzione tra comunismo e socialismo, lamenta che Andrea dà l’immagine di come solo i comunisti aiutino la povera gente, e deplora il fatto che solo Andrea si sbilanci in favore della pace. La figura del prete in generale ispira secondo Andreotti sensazioni negative. Inoltre critica il finale perché mentre Irene è dietro le sbarre e la povera gente freme, il prete e la sua famiglia sembrano allontanarsi soddisfatti : questa critica potrebbe aver portato ha una modifica del film, perché in tutte le versioni vediamo il prete che si ferma con i poveri sotto la finestra di Irene (aspetto apprezzato dalla Rivista del Cinematografo).
Inoltre del dialogo in cui Andrea discute di pace, rimane solo una parte in cui viene definito “the dove of peace”, e solo nelle versioni anglofone. In effetti Andreotti conclude la lettera dicendo che non sarà difficile ricondurre il finale al film desiderato: ciò accade.

Tratto da "LE VARIANTI TRASPARENTI". LA BERGMAN E ROSSELLINI di Marco Vincenzo Valerio
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