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John Locke: Secondo trattato sul governo

JOHN LOCKE: SECONDO TRATTATO SUL GOVERNO


La teoria di Locke viene considerata la prima teoria liberale dello Stato (no comunista): al centro dello Stato c’è l’idea di proprietà privata. Il consenso dei consociati è sia il fondamento del potere del sovrano che il limite del potere del sovrano.
Lo stato di natura di Locke è sostanzialmente ordinato: la ragione ha funzione fondamentalmente ricognitiva (strumento attraverso il quale si conosce la realtà che ci circonda). Sapere comunque empirico (la realtà dei sensi). Lume della ragione: riesce ad illuminare tutto? No, solamente piccoli pezzi → la ragione umana funziona così, invece la ragione divina illumina tutto e non permette a nulla di rimanere nascosto. La ragione umana invece illumina solo piccoli pezzi del tutto: i pezzi a cui si avvicina volta per volta. Del pezzo che la ragione umana illumina l’uomo ha una conoscenza perfetta: gli umani vedono un pezzo alla volta di ciò che vede Dio nell’insieme. Vedono un pezzo alla volta anche la legge naturale.
Lo Stato di natura di Locke è uno stato di natura in cui esistono leggi, gli uomini usano la ragione. Gli uomini godono della maggior parte dei diritti, primo tra tutti: il diritto di proprietà. Tutti sono liberi uguali ed è permesso di avere proprietà. Cosa fonda la proprietà? Il lavoro. Le cose inizialmente sono res nullius, dal momento in cui si compie un lavoro sulla cosa di nessuno si assume la proprietà della cosa (appropriarsi di una cosa di nessuno). Tutta la terra che una persona riesce a lavorare è di proprietà della persona stessa (fondazione della proprietà privata). 
Questo dà anche un limite alla proprietà della terra: più avanti Locke dirà che questo principio vale nel momento in cui tutti possono avere la stessa cosa, oppure (nel caso in cui la cosa non basti) coloro che non possono accedere al bene possono accedere ad un bene analogo. Limite: anche gli altri (soprattutto se si parla di beni primari) devono vedere i loro beni soddisfatti. 
Il limite quindi è il soddisfacimento dei bisogni di tutti. Bisogni primari: cibo, riparo, riprodursi.
L’idea del soddisfacimento dei bisogni primari è una valutazione oggettiva del diritto.

Tratto da FILOSOFIA DEL DIRITTO di Francesca Morandi
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