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Kelsen: efficacia e validità della norma

KELSEN: EFFICACIA E VALIDITÀ DELLA NORMA


Uno dei presupposti fondamentali della teoria kelseniana è la distinzione tra sein e sollen, ossia l’idea che non c’è una relazione logica fra essere e dover essere. 
Secondo Kelsen tra loro intercorre la stessa relazione che c’è fra validità ed efficacia. Non ci può essere relazione fra efficacia di una norma e validità di una norma. La validità della norma dipende unicamente dal modo in cui la norma è stata prodotta. Il fatto che essa sia oggettivamente seguita oppure no dai consociati è per Kelsen indifferente e un problema di sociologia del diritto, i fatti non possono avere impatto sulla validità della singola entità normativa.
In un ordinamento come questo la consuetudine non esiste oppure esiste solo se c’è una norma che la precede.
Problema: presupponiamo un ordinamento in cui nessuno segua le leggi. Queste sono tutte valide, ma nessuno segue le norme. Diremmo ancora che questo ordinamento è un ordinamento valido? Kelsen dice che a livello di ordinamento, una certa relazione fra efficacia e validità esiste. Perché un ordinamento si possa definire valido, le sue norme devono essere generalmente efficaci. Kelsen sostiene questa tesi, perché si rende conto che un ordinamento completamente inefficace non potrebbe definirsi valido.

Tratto da FILOSOFIA DEL DIRITTO di Francesca Morandi
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