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L'attenzione


ATTENZIONE SELETTIVA
 
L'attenzione seleziona un determinato tipo di info e focalizza su di esso i processi di elaborazione cognitiva. L'attenzione opera sulla info in entrata, la seleziona in base a interessi e su tale info fa concentrare i processi di elaborazione.

• UDITIVA

Capacità di selezionare tra molte fonti di info.
La definizione di attenzione come processo, o processi, con cui la mente opera una selezione dell'info dal mondo esterno mette in evidenza il ruolo dell'attenzione nei processi di elaborazione attuati in stadi distinti. Questa concezione si diffuse dopo gli studi di Broadbent.
 
FILTRO delle info in relazione alle finalità, ai compiti e alle aspettative del soggetto -> selezione stimoli rilevanti e scarto di quelli irrilevanti -> è una SELEZIONE PRECOCE = il filtro blocca gran parte dell'info

Ipotesi della SELEZIONE TARDIVA: elaborazione percettiva identica per tutte le caratteristiche
degli stimoli; intervento del filtro selettivo al momento della selezione della risposta.
 
Teoria del filtro attenuato -> L'info del canale trascurato non viene eliminata, bensì attenuata ed elaborata e rilevante. (Treisman)

Teoria del filtro tardivo -> L'info viene tutta elaborata nel suo significato -> solo un canale di
input viene considerato per la risposta (Deutsch)

• Attenzione VISIVA
 
Capacità di spostare il “fuoco” dell'attenzione su una parte specifica dello spazio in cui è atteso lo stimolo. L'attenzione è vista come un “fascio di luce” che può essere spostato verso regioni diverse dello spazio.
 
• ATTENZIONE DIVISA -> capacità di controllare e dividere le risorse attentive tra più compiti contemporaneamente

Due stadi successivi di elaborazione dell'informazione contenuta nella scena visiva (Treisman e Gelade, 1980):

Processi automatici o preattentivi avvengono prima dei processi attentivi -> vengono analizzate in parallelo le singole caratteristiche fisiche

Processi attentivi: focalizzazione sulle relazioni e sull'integrazione tra le varie caratteristiche in base alle quali si identifica un oggettoProcessi attentivi sono guidati da

• Fattori bottom-up: selezione dell'informazione sensoriale stimoli inattesi o salienti -> L’attenzione è guidata dalle caratteristiche emergenti dell'informazione sensoriale.
 
• Fattori cognitivi Top-down: conoscenze, aspettative, obiettivi -> L’attenzione è sottesa ai processi intenzionali e consapevoli.

• Attenzione spaziale -> capacità di spostare il “fuoco” dell'attenzione su una parte specifica dello spazio in cui è atteso lo stimolo. L'attenzione è vista come un “fascio di luce” che può essere spostato verso regioni diverse dello spazio.

Ricerche di Hirst e Kalmar (1987) -> Dimostrarono che i soggetti potevano prestare attenzione simultaneamente a 2 compiti di natura diversa (es. compito grammaticale e di aritmetica) compiendo un minor n. di errori rispetto alla situazione in cui i 2 compiti erano uguali

In queste situazioni si parla di Interferenza strutturale = l'esecuzione di un compito interferisce sull'altro se essi condividono lo stesso tipo di elaborazione; è in questo caso che interviene l'attenzione selettiva o su uno o sull'altro. L'attenzione può essere divisa più facilmente se i compiti riguardano abilità diverse e se vengono usate risorse cognitive diverse.

In questo contesto di ricerche l'attenzione è considerata non un'unica risorsa ma come un sistema di organizzazione di risorse cognitive che vengono dislocate in funzione della complessità del compito e delle istruzioni.

Compito Primario -> Riceve la quota di risorse sufficiente per una prestazione ottimale:

Compito Secondario -> Riceve la quota residua di risorse, NON sarà eseguito allo stesso
 
I risultati delle prestazioni ottenute nello svolgimento simultaneo di 2 compiti vengono rappresentate in grafici che illustrano le curve POC = Performance Operating Characteristics (Caratteristiche Operanti nella Prestazione) -> mettono in relazione le prestazioni ottenute nei 2 compiti.

Es.: PARADIGMA DEL COMPITO DOPPIO Gropher e Donchin -> anni '70-'80,  distinzione fra: Elaborazione Controllata (controllo continuo dell'attenzione) e Elaborazione Automatica (senza l'impiego di risorse attentive)
Modelli attuali

L'attenzione = sistema di controllo delle operazioni cognitive:
sistema che controlla e modula le operazioni mentali, seleziona gli stimoli ed i piani d'azione efficaci, inibendo gli stimoli irrilevanti.

È possibile suddividere l'attenzione in 2 categorie:

Attenzione volontaria: (endogena) capacità di prestare attenzione intenzionalmente

Attenzione automatica: (esogena) si riferisce a quei fenomeni in cui qualcosa, per esempio un evento sensoriale, cattura la nostra attenzione.

ATTENZIONE SOSTENUTA -> capacità di mantenere per un tempo prolungato l'attenzione su uno stimolo

Compito di detenzione (rilevazione di uno stimolo) -> decadimento dell'attenzione dopo circa 20/30 minuti

Arousal = livello di attivazione globale dell'organismo in risposta a stimoli esterni

Attivazione = livello generale di vigilanza del SNC -> Ruolo importante dei centri sottocorticali.

- Processi automatici:
Processi rapidi
Non possono essere interrotti
Non c'è interferenza da parte di un compito secondario
Non richiedono attenzione
Elaborazione in parallelo

-Processi controllati:
Più lenti Limiti di capacità (MBT)  
Esiste interferenza  
Richiedono attenzione  
Elaborazione in serie

SAS: sistema attentivo supervisore Norman and Shallice, 1986
Nella corteccia prefrontale rende possibile il controllo cognitivo delle operazioni mentali, seleziona gli stimoli che ci servono e sono utili -> legato al comportamento

Modello a due vie
Via volontaria
Via automatica

Cecità inattentiva -> Incapacità di percepire consapevolmente stimoli a cui non viene prestata attenzione; fuori dal fuoco attentivo

Cecità al cambiamento -> Incapacità di notare consapevolmente cambiamenti rilevanti in una scena visiva quando questi hanno luogo assieme ad altri eventi visivi

Tratto da PSICOLOGIA GENERALE di Giulia Coltelli
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