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L'enterocolite necrotizzante


La NEC (Necrotizing Enterocolitis) costituisce la più comune causa di addome acuto non ostruttivo nel neonato. È un’infiammazione dell'intestino che determina necrosi delle mucose e successiavmente della parete.
È aumentata la sua incidenza con il raffinarsi delle tecniche di rianimazione neonatale, che hanno consentito la sopravvivenza di prematuri di peso sempre minore.

• Incidenza:
4-5% di tutti i neonati con peso < 2.5 Kg, e fino al 25% con peso < 1.2 Kg. L’età gestazionale media dei bambini con NEC è di circa 31 settimane, con un peso medio alla nascita di 1500 g.

• Anatomia patologica:
La NEC colpisce l’ileo terminale ed il colon. Il tratto colpito si presenta dilatato, edematoso, friabile, in preda a fenomeni di insufficienza vascolare di vario grado fino ad arrivare alla necrosi. La superficie intestinale presenta diverse aree di essudato fibrinoso e quadri di pneuma tosi intestinale. Nelle fasi più avanzate della malattia è presente perforazione.

• Eziopatogenesi:
Stress neonatale spesso correlato o conseguente a procedure rianimatorie (exsanguinotrasfusione, inserzione catetere..), infezioni batteriche o virali.
È stato osservato che spesso la malattia compare con l’inizio dell’alimentazione con latte artificiale.
L’ischemia determina lesioni della mucosa. La flora batterica, confinata entri il lume intestinale, trasloca nel contesto della parete, determinando ulcerazione con sviluppo di gas intramurale (pneuma tosi intestinale) ed infine necrosi, perforazione, peritonite e morte.

• Quadro clinico:
La malattia esordisce improvvisamente nelle primissime settimane di vita.
I primi sintomi sono: letargia, anoressia, vomito biliare, distensione addominale, sangue occulto nelle feci (NEC sospetta).
Più tardi compaiono edema della parete addominale, bradicardia e bradipnea, ipotensione, acidosi e shock (NEC certa).
Nei casi non adeguatamente trattamenti, collasso cardiovascolare, coagulazione intravascolare disseminata (CID), rettorragia massiva, perforazione intestinale con pneumoperitoneo (NEC avanzata).

• Diagnosi:
- Esami di laboratorio: piastrinopenia, anemia, leucopenia (in caso di sepsi da gram -), acidosi.
- Esame radiografico: Rx dirette in ortostatismo dell’addome ripetute a distanza di ore per controllare l’evoluzione della malattia. Mostrano: distensione intestinale ingravescente; ansa dilatata persistente; pneuma tosi intestinale; gas nella vena porta; pneumoperitoneo; liquido libero in peritoneo.
- Eco: strisce più scure di aria all’interno e all’esterno dell’intestino in quanto la lesione, creando dei veri e proprio “buchi” trattiene aria.

• Terapia:

- Trattamento medico:
a) nelle forme non complicate: digiuno assoluto, aspirazione naso gastrica, nutrizione parenterale totale, antibiotici, trasfusioni di plasma e sangue.
b) nelle forme complicate(shock, CID, acidosi, perforazione) ed in quelli in cui malgrado il trattamento la situazione tende a peggiorare, è necessario intervenire chirurgicamente.

- Trattamento chirurgico:
1° tempo chirurgico: si analizza tutto l’intestino alla ricerca delle perforazioni, resezione del tratto di intestino colpito, seguita da anastomosi primaria, seguita da enterostomia dei monconi intestinali a canna di fucile per fare uscire i germi + antibiotici. In genere in questo modo la malattia rimane confinata e guarisce (il bambino ha circa 1 mese).
2° tempo chirurgico: con la guarigione viene eseguita la ricanalizzazione intestinale (si riattacca il moncone distale con quello prossimale per far si che il cibo possa passare nel canale).

COMPLICANZE: Stenosi del moncone distale che spesso porta a morte.

Tratto da ENTEROCOLITE NECROTIZZANTE di Stefania Corrai
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