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Caratteristiche generali dello scetticismo


Secondo lo scetticismo, l’uomo non può accedere alla verità ultima delle cose e la saggezza consiste nel riconoscerlo, fatto dimostrato dalla molteplicità delle filosofie. Come già i maestri della Sofistica, gli scettici sono infatti colpiti dalla varietà sconcertante di visioni del mondo presenti.

Di fronte a ciò, gli Scettici concludono che l’unico modo per raggiungere la tranquillità è una indagine volta a riconoscere come fallaci tutte le dottrine. Secondo gli Scettici la quiete dello spirito non si raggiunge accettando una qualche dottrina metafisica, ma rifiutando ogni dottrina.

Le confutazioni classiche dello scetticismo, da S.Agostino ad Hegel, sono consiste nel dimostrare che non è lecito dire che tutto è dubbio perchè chi sostiene ciò per affermarlo deve indubitalmente esistere. In realtà, gli Scettici non negano la verità dei fenomeni, quanto le teorie su di essi, cioè la pretesa filosofica di spiegarne la natura profonda. Ad esempio, è certo che esistano giorno e notte, sole e astri, è invece oscuro sapere quale sia la causa ultima dell’universo.

Lo scetticismo, a differenza di altre correnti filosofiche, non fu una scuola a sé. Possiamo distinguere: 1) la scuola di Pirrone di Elide, al tempo di Alessandro Magno; 2) la media e nuova Accademia; 3) gli Scettici posteriori. Nella nuova Accademia, Carneade riteneva che se un criterio di verità non è possibile, è possibile però un criterio di credibilità che consente di scegliere certe opinioni come più plausibili di altre. Tale criterio fu chiamato rappresentazione persuasiva.

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