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L’accertamento in materia di imposte doganali


Con riferimento ai tributi in esame, l’attività di accertamento è diretta a verificare la natura merceologica dei beni importati o esportati e l’effettiva destinazione ai medesimi impressa, posto che tali elementi assumono diretta e concreta rilevanza ai fini della determinazione della prestazione cui è tenuto il soggetto passivo.
Se dai controlli effettuati non emergono difformità rispetto alla dichiarazione ovvero se le difformità riscontrate non sono contestate dal contribuente nel rispetto delle specifiche disposizioni normative, che contemplano una articolata procedura amministrativa volta alla risoluzione di siffatte controversie, la finanza provvede alla liquidazione delle imposte doganali, confermando o rettificando l’ammontare delle stesse indicato dal dichiarante.
Allorché sulla dichiarazione siano stati annotati gli esiti dei riscontri eseguiti, nonché la liquidazione dei tributi successivamente operata, l’accertamento diviene definitivo secondo l’espressa previsione di legge.
Ciò non toglie, d’altro canto, che l’ufficio, senza soggiacere a limitazione alcuna, possa disporre la revisione di siffatto accertamento definitivo, ancorché le merci siano state lasciate alla libera disponibilità dell’operatore o siano già uscite dal territorio doganale.
La revisione può essere attuata tanto d’ufficio, quando su richiesta dell’operatore interessato.
L’ufficio doganale, esperita la revisione valendosi delle facoltà istruttorie in proposito conferitegli dalla legge, procede, ove siano emerse inesattezze, omissioni o errori afferenti gli elementi assunti a fondamento all’accertamento, alla rettifica di quest’ultimo, notificando apposito avviso al soggetto passivo.
Simile atto, che al solito dovrà contenere una adeguata motivazione, deve essere notificato entro il termine decadenziale di tre anni.
Va soggiunto che particolari procedure semplificate di accertamento sono previste, previo rilascio di espressa autorizzazione, in favore degli imprenditori la cui attività sia alimentata da frequenti forniture di merci dall’estero.

Tratto da CONCETTI SUL DIRITTO TRIBUTARIO E SULL'IVA di Stefano Civitelli
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