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L’impiego di denaro, di beni o utilità di provenienza illecita


Art. 648 ter c.p. “Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato e dei casi previsti dagli artt. 648 e 648 bis, impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto”
Ratio di tale reato è di predisporre un ostacolo all’investimento dei capitali illeciti nei normali circuiti delle attività economiche e finanziarie lecite, ciò sia per i conseguenti gravi turbamenti dell’ordine economico, in quanto da disponibilità di ingenti risorse illecite a costi inferiori rispetto a quelle lecite finisce per intaccare il principio della libera concorrenza, per portare alla progressiva appropriazione del mercato da parte della criminalità organizzata; sia per i possibili turbamenti dell’ordine socio-politico, in quanto l’incontenibile aumento del potere economico della criminalità organizzata rischia, se non contrastato, di portare sul versante della criminalità anche i centri di potere reale, politico e sociale, e di porre in essere aggressioni, senza precedenti, agli equilibri nazionali e internazionali.

Soggetto attivo: reato comune, “chiunque”, salvi
- concorrenti nei reati-presupposto;
- soggetti incriminabili per ricettazione o riciclaggio.
Quindi tale reato ha funzione sussidiaria e residuale.

Presupposti condotta:
- negativo, da parte dell’agente non deve esservi stato concorso nel reato-presupposto;
- positivo, compimento di un precedente reato-presupposto da cui deriva l’oggetto materiale.

Condotta: consiste in
- impiegare denaro, beni o altre utilità, cioè impiego finalisticamente produttivo trasformando detti capitali in nuovi, più consistenti (investimento);
- in attività economiche o finanziarie, dove economiche sono le attività di produzione o scambio di beni o servizi, e finanziarie sono le attività relative alla circolazione di denaro, titoli, ecc… (praticamente tutte le attività produttive di ricchezza).
E’ un reato eventualmente abituale, essendo sufficiente anche una sola condotta per la sua sussistenza.
Oggetto materiale: denaro, beni o altre utilità provenienti dal reato-presupposto.
Per quel che riguarda il significato della provenienza vedi ricettazione.

Elemento soggettivo: dolo generico,
- coscienza e volontà di impiegare denaro, beni o altre utilità in attività economiche o finanziarie;
- consapevolezza della provenienza illecita dell’oggetto materiale.

Perfezionamento: momento e luogo della condotta.

Tentativo: configurabile.

Circostanze aggravanti speciali:
- se il fatto è commesso nell’esercizio di un’attività professionale.
Ratio dell’aggravante sta nel fatto che certe attività professionali rendono più agevole la pulitura di capitali sporchi.
In ogni caso è necessario un rapporto di strumentalità tra tali attività e il fatto di riciclaggio;
- se il fatto è commesso da persona sottoposta a misura di prevenzione.

Circostanza attenuante speciale:
- se l’oggetto materiale è proveniente da reato per il quale è stabilita pena di reclusione inferiore a 5 anni;

Trattamento sanzionatorio:
- semplice, punito d’ufficio con reclusione da 4 a 12 anni e con multa da 1032 € a 15497 €;
- aggravata (a), punito d’ufficio con pena aumentata fino a ⅓;
- aggravata (b), punito d’ufficio con pena aumentata da ⅓ alla metà;
- attenuata, punito d’ufficio con pena diminuita fino a ⅓.

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