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L’integrazione lavorativa nei soggetti affetti dalla sindrome di Prader Willi

Il lavoro è proficuo e salutare per i soggetti mentalmente ritardati perché migliora la loro autostima e la loro consapevolezza di essere membri della società. Esistono pochi programmi professionali specifici per questi soggetti.
I programmi lavorativi dovranno valorizzare le doti e le potenzialità di questi soggetti; dovranno essere prevalentemente attività che prevedono la presenza di un controllo. Per l’inserimento di un disabile nel mondo del lavoro devono essere considerati i seguenti punti:
Compiti di adattamento, che includono l’autocontrollo, il controllo degli impulsi, l’adattamento ai cambiamenti.
Compiti funzionali, includono la capacità di sviluppare attitudini innate quali le abilità meccaniche e artistiche e l’uso di attrezzi di lavoro.
Compiti lavorativi, ossia le esperienze accumulate precedentemente.
Per l’impiego dei lavoratori disabili è indispensabile anche una valutazione comportamentale volta ad accertare la presenza o meno di comportamenti di adattamento.
Questi ragazzi presentano una buona coordinazione motoria delle mani e delle dita, buone capacità comunicative e una notevole pazienza.
RICHMOND segnalò che l’orticultura era un’attività che presentava molteplici vantaggi: combina  attività fisica a quella cognitiva, sviluppa una certa autonomia nelle decisioni da prendere e facilita la comunicazione.
Inoltre i programmi educativi possono indirizzarsi verso lavori sedentari svolti negli uffici o che prevedono compiti semplici di laboratorio o di cucito. Questi ambienti lavorativi sono ideali, poiché non sono a contatto con il cibo; il denaro deve essere custodito negli armadietti rinchiusi a chiave evitando così comportamenti antisociali. Esistono molti lavori inadatti per queste persone per esempio nelle imprese di pulizia perché hanno pelle delicata, facilmente irritabili, e un’alta soglia del dolore per cui potrebbero non accorgersi di scottarsi con l’acqua bollente.

Tratto da CLINICA PSICOLOGICA IN SINDROMI RARE di Beatrice Segalini
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