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L'affresco di Perino del Vaga - Castel Sant'Angelo -



Passando dalle storie della volta ai grandi monocromi delle pareti, il ciclo di Alessandro prosegue sulla parte est con la scena di Alessandro che fa riporre in uno scrigno le opere di Omero. Questa è un’allusione all’educazione umanistica.
La scena dello scioglimento del nodo del Gordio si riferisce sia alla predestinata supremazia di Alessandro sull’Asia sia alla rivendicazione del primato del papa in campo politico e religioso. L’episodio della famiglia di Dario ai piedi di Alessandro rappresenta un’allusione generica alla virtù della clemenza come strumento del potere e alla grazia concessa a Perugia, che si era ribellata all’imposizione della tassa sul sale nel 1540. La rivolta fu placata infatti dal pontefice. Il primo monocromo sulla parete ovest rappresenta Alessandro che mette pace tra due commilitoni. Paolo III, dal canto suo, contribuì alla riconciliazione tra Carlo V e Francesco I di Francia con la pace di Nizza nel 1538. L’ultimo monocromo sulla parete ovest citato come “Alessandro che si impadronisce del tesoro di Dario” raffigura Alessandro che fa erigere all’estremo limite delle sue conquiste verso l’India dodici altari a ricordo dell’impresa. Ciò ricorda l’impulso decisivo di Paolo III alla costruzione della nuova San Pietro.
La conversione di San Paolo, le due prediche ai Giudei e ai pagani, l’accecamento di Elima, il sacrificio a Listra e la decollazione del Santo si riferiscono alla rinuncia di Paolo III alla vita mondana precedente, al suo pontificato, ai tentativi di riforma della Curia e di conciliazione con i protestanti, all’esaltazione della vera fede, allo spirito di sacrificio del pontefice per la causa della Chiesa.




Perin del Vaga e aiuti, Martirio di San Paolo e la Speranza e la Venere Celeste, particolare della decorazione a fresco.

Perino partecipò solo eccezionalmente all’esecuzione degli affreschi limitandosi al progetto e alle rifiniture a secco, che sono andate quasi del tutto perdute. Ma è difficile identificare i collaboratori di Perino. Dai documenti contabili, però, emerge il nome di Marco Pino per le sei storie di Alessandro nella volta. Evidentemente al solo pittore senese è stato riconosciuto un progetto autonomo.
Altri nomi proposti sono Lucio Agresti, per l’esecuzione delle storie di San Paolo, e Pellegrino Tibaldi, per le storie di Alessandro sulla parete est. Domenico Zaga forse ha eseguito alcuni stucchi della volta, due storie di Alessandro sulla parete ovest, i sovrapporta delle pareti nord ed est e alcune storie di San Paolo.


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