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L'albero di Porfirio e la salute


L'albero di Porfirio tende a riprodurre la strutturazione del mondo. Essa, sotto forma di diagramma evidenzia la concatenazione di concetti conoscitivi fondamentali ed interpreta logicamente la dipendenza di una dimensione dall'altra.
In Porfirio, il mondo, è letto secondo una sequenza interpretativa e razionale che dalla materia giunge alla corporeità e da questa alla vita sia nelle sue espressioni minime che in quelle più complesse. L'articolazione dall'alto scende verso il basso, ma, da sotto, può anche riandare verso sopra.
IN CHE MODO LA SOCIOLOGIA AFFRONTA LA SALUTE DENTRO L'ALBERO DI PORFIRIO ED IN UN'OTTICA CONNESSIONISTA?
La salute/malattia può essere letta secondo almeno 3 dimensioni: quella soggettiva del sano/malato, quella professionale del medico e quella oggettiva degli strumenti tecnici.
Nella tradizione e nel linguaggio anglosassone, la malattia, intesa come disfunzione organica, è detta DESEASE.
Accanto alla patologia organica, alla disfunzione del corpo inteso come oggetto, c'è un soggetto: la persona capace di autovalutazioni psicologiche. L'interpretazione soggettiva della propria malattia è detta ILLNESS. Coincide con l'esperienza che il malato fa della sua malattia, al modo in cui se la rappresenta e attraverso il quale egli le fornisce una semantica. L'illness condiziona il grado il grado di adesione alla terapia.
Il significato che il soggetto da della propria malattia non è del tutto soggettivo, tale rapporto è mediato da rappresentazioni socio-culturali, stereotipi, relazioni con reti primarie e secondarie, insomma è SOCIALMENTE COSTRUITA.
PERCHE' IL SOCIOLOGO E' CONNESSO ALL'ILLNESS?
Se l'interpretazione che il malato dà della propria malattia è mediata socialmente allora il sociologo  deve descrivere/spiegare/raccontare come la società, o i suoi segmenti, co-istituisce, insieme al soggetto, la malattia.
Al sociologo spetta il dovere di situarsi al confine tra illness e desease per rendere efficace e significativo l'incontro tra un soggetto portatore di cognizioni socialmente costruite e un'organizzazione socio-sanitaria basata sulla differenziazione dei ruoli medici e la specializzazione delle funzioni.

Tratto da VALUTARE LA QUALITÀ IN SANITÀ di Angela Tiano
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