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L'equilibrio concorrenziale di lungo periodo


E' determinato dall'intersezione delle curve di mercato di lungo periodo di domanda e di offerta.

Il profitto nullo per le imprese concorrenziali nel lungo periodo 
Le imprese concorrenziali realizzano un profitto nullo nel lungo periodo a prescindere dalla libertà di entrata.
Poiché il costo contabile non comprende tutti i costi opportunità, il profitto contabile è maggiore del profitto economico. E' quindi possibile che un'impresa che massimizza il profitto continui ad operare se realizza un profitto economico di lungo periodo nullo mentre cessi l'attività se realizza un profitto contabile di lungo periodo nullo.
IL profitto di lungo periodo nullo quando l'entrata è limitata.
In alcuni casi le imprese non possono entrare nel mercato in vista di opportunità e di profitto di lungo periodo. Una ragione del n° limitato delle imprese potrebbe essere la scarsa disponibilità di input. Si potrebbe pensare che in tali mercati le imprese possano realizzare un profitto economico di lungo periodo positivo; invece non è così. La ragione per cui esse realizzano profitti economici nulli è costituita dal fatto che chi cerca di accaparrarsi l'input scarso ne alza il prezzo fino ad azzerarne i profitti.
Gli economisti utilizzano il termine rendita per riferirsi al valore opportunità aggiuntivo di un input scarso, ove il fattore fisso può essere una persona dotata di abilità notevoli piuttosto che un terreno. In effetti la rendita economica è il pagamento che si versa al proprietario di un input oltre al minimo necessario affinchè tale input venga offerto.
Riassumendo: se alcune imprese del mercato realizzano un profitto economico di breve periodo grazie all'utilizzo di un input scarso, le altre imprese del mercato si contenderanno tale input, facendone aumentare il prezzo finchè tutte le imprese realizzano un prodotto di lungo periodo nullo. In un mercato di questo tipo la curva di offerta è piana perché tutte le imprese hanno lo stesso costo medio minimo di lungo periodo.

Quindi per sopravvivere in un mercato concorrenziale un'impresa deve massimizzare il proprio profitto.

Tratto da MICROECONOMIA di Alessia Chiovaro
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