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L’Europa degli stati tra la fine del '400 e il primo '500: Germania


Nel XVI secolo non esiste come entità politica unitaria.
Lo sviluppo statuale ha avuto luogo su due piani:
1. Dell’impero: ha perso i tre requisiti medievali della sacralità, universalità e continuità. L’Impero è affidato agli Asburgo. Massimiliano possiede per diritto feudale l’Austria e dopo il matrimonio con Maria di Borgogna, le Fiandre. Il sistema politico mostra la sua debolezza costituzionale. I domini ereditari dei principi tedeschi e le città libere sono coinvolti in un processo di formazione dello stato moderno. Ci sono nuovi istituti per l’esercizio del potere come la Cancelleria, il Consiglio per la Giustizia e la Camera per le finanze. L’impero non ha strumenti militari, finanziari e politici capaci di applicare le decisioni dell’assemblea degli elettori, dell’aristocrazia e delle città imperiali. È quindi scarso il potere che l’imperatore riesce ad esercitare.
2. Statuale (quello degli stati territoriali): quello degli stati territoriali. Il processo di formazione dello stato è condizionato dal rapporto tra il principe e i ceti. La costituzione per ceti è una struttura politica dualistica: da un lato il Consiglio del signore territoriale, dall’altro la Dieta , organismo rappresentativo dei ceti. I ceti hanno poteri più ampi e hanno alternativamente appoggiato e contenuto il potere del principe sul piano centrale ma indebolito sul piano locale. Nella seconda fase sono stati partner del principe nella formazione dello stato.

Tratto da LE VIE DELLA MODERNITÀ di Filippo Amelotti
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