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L’identità della persona sorda: ricerca sull'ingroup e l'outgroup


Mentre la prima ricerca è stata effettuata con i genitori di bambini sordi, la Seconda ricerca ha come protagonisti proprio i soggetti sordi.
Ipotesi: ad una maggiore chiusura nell’ingroup (nel gruppo dei sordi) è strettamente dipendente (si correla) ad un minore ricorso all’utilizzo del linguaggio verbale e alle protesi, ad un minore livello di rappresentazione che si ha di se e dell’outgroup (udenti) e ad un minore livello di considerazione dell’ingroup attribuito all’outgroup.
Vi sono alcune ricerche effettuate negli anni ottanta e novanta i cui risultati confermano quanto i soggetti sordi si sentano poco considerati dai soggetti udenti molto meno di  quanto i soggetti udenti effettivamente considerino i sordi. Cioè attribuiscono all’outgroup un immagine del proprio ingroup un immagine più negativa di quanto non si in realtà.
Il campione 45 soggetti sordi tra maschi e femmine.
Sono soggetti altamente scolarizzati.
E’ un campione molto differenziato. E non è facile reperire soggetti sordi che accettino un setting di ricerca e quindi non è stato possibile bilanciarli. E’ comunque un campione altamente selezionato.

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