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La Concorrenza per il mercato. (tipo di concorrenza che si addice ai ns. servizi)


In altre parole, la concorrenza per il mercato trasferisce la competizione delle imprese nella fase di acquisizione del diritto temporaneo a servire il mercato in condizioni di monopolio. Il meccanismo mediante il quale lo Stato concede a un’impresa la gestione pro tempore di un servizio pubblico è costituito da una gara di appalto o asta, nella quale risulterà vincente l’impresa che offra di gestire il servizio alle condizioni economicamente più vantaggiose. Lo Stato si impegna poi a versare l’eventuale differenza tra tariffa politica imposta e il prezzo dichiarato nel corso dell’asta. La concorrenza per il mercato comporta lo spostamento del confronto competitivo “dalla fase operativa del mercato (concorrenza ex post) a quella definibile come propositiva (concorrenza ex ante).
Tale politica, che genera la competizione tra le imprese che aspirino a ricevere la concessione, appare praticabile per quei servizi pubblici in cui la configurazione industriale più efficiente sia quella del monopolio, dove, in altre parole, un’unica impresa è in grado di gestire l’attività in modo più efficiente di qualsiasi altra combinazione di due o più imprese. Ciò si verifica, ad es. nei casi in cui siano presenti economie di scala ovvero dove sussistano, per finalità sociali, esigenze di “sussidio incrociato” che sottoporrebbero il mercato al rischio di entrare di tipo creamskimming.
La operatività e il successo della “concorrenza per il mercato” sono poi subordinati al verificarsi di alcune condizioni, che operano un’ulteriore selezione all’interno dei servizi, individuando quelli per i quali una tale politica è maggiormente realizzabile.
- una prima condizione riguarda la presenza e la rilevanza dei costi non recuperabili. L’impresa che si aggiudica il contratto (concessionaria), dovendo partecipare a successive aste dall’esito incerto, potrebbe essere non incentivata a investire nell’attività, per limitare le eventuali perdite di capitale fisso non utilizzabile in altro modo o rivendibile cui andrebbe incontro in caso sconfitta. (soluzione: analoga a quella proposta per la concorrenza nel mercato)
- una seconda condizione è costituita dalla possibilità di indicare precisi standard qualitativi, per un duplice motivo: 1) ai fini dell’aggiudicazione dell’asta, per disporre di una base omogenea di valutazione delle offerte in concorrenza. 2) ai fini del controllo, la cui efficacia ed economicità dipende dal grado di specificazione del contratto. (la quale risulta tanto più precisa quanto più tecmologia e domanda sono stabili nel tempo; per cui possiamo affermare che: “una politica di appalto in concessione appare particolarmente adatta a servizi relativamente semplici, i cui standard qualitativi siano definibili e controllabili con relativa facilità.

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