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La Cooperazione Economica e l'Azione per lo Sviluppo


Art 1 → i fini dell’ONU, le Nazioni Unite promuovono la collaborazione internazionale in campo economico e sociale. Trattasi di un campo che ha assunto notevole importanza nella vita dell'ONU a causa del grande sforzo che l'Organizzazione cerca di compiere, e che va sotto il nome di cooperazione per lo sviluppo, nell'intento di ridurre le gravi e drammatiche diseguaglianze esistenti tra gli stati.
All’inizio della storia dell’organizzazione non ci si poneva il problema dei paesi in via di sviluppo, perché c’era l’istituto di amministrazione fiduciaria, quindi la cooperazione allo sviluppo era intesa in senso generale e non riferita ai paesi che ne avevano bisogno.
Art 55 → al fine della stabilità e del benessere necessari per avere rapporti pacifici, le UN promuovono;
1. un più elevato tenore di vita, pieno impiego, progresso e sviluppo economico.
2. soluzione dei problemi economici, sociali, culturali e collaborazione
3. rispetto diritti umani.
Art 56 → i membri si impegnano ad agire collettivamente o individualmente in collaborazione con l’organizzazione per raggiungere i fini del'articolo 55. Esiste grazie all'articolo 56 un obbligo a carico dei membri per raggiungere fini del 55.
Articoli sull’amministrazione fiduciaria:
Art 73 → i membri che hanno amministrazione fiduciaria si impegnano a promuoverne il progresso e le misure di sviluppo collaborando con gli istituti specializzati.
Art 76 → gli obiettivi dell’amministrazione fiduciaria sono progresso politico, economico, sociale e la parità di trattamento commerciale.
Per questi motivi la cooperazione allo sviluppo si afferma con il venir meno del colonialismo: anni 60.
Gli organi preposti sono:
Ai sensi dell'articolo 60, gli organi preposti alla cooperazione economica sono l'Assemblea Generale e, sotto la sua direzione, il Consiglio Economico e Sociale + organi sussidiari da essi costituiti. Questi organi si coordinano a loro volta con gli Istituti Specializzati, organizzazioni internazionali autonome operanti anch'esse nel campo della cooperazione economica.
Funzioni anche del Segretariato, in merito ai rilievi svolti a proposito del mantenimento della pace.
Funzioni di tipo normativo e funzioni operative.
È bene distinguere tra le funzioni di tipo normativo, consistenti nell'adozione di strumenti giuridici, e funzioni operative, che invece riguardano le iniziative concrete intraprese dall'ONU nel settore.
La funzione principale è quella normativa che istituisce una serie di regole per disciplinare i rapporti fra stati in questo settore.
Articolo 10 → discutere di tutto ciò che riguarda fini della Carta e fare raccomandazioni a membri o Consiglio di sicurezza.
Articolo 13 → studi e raccomandazioni per lo sviluppo e la cooperazione internazionale, culturale, sanitaria, economica e sociale.
Gli atti in questa materia dell'Assemblea Generale non sono dunque vincolanti, ma rivestono comunque una certa importanza e la forza che deriva dai grandi ideali che perseguono. Troviamo soprattutto solenni dichiarazioni di principi e storiche risoluzioni, programmi di azione non vincolanti miranti a coordinare o a fissare in modo organico punti fermi, come il programma di azione per l'instaurazione di un nuovo ordine economico internazionale del 1974 e la Carta dei diritti e doveri economici degli stati 1974. Sull'ambiente, la dichiarazione di Rio 1992.
Un ruolo importante nell'esercizio normativo è quello dell'UNCTAD (conferenza Onu sullo sviluppo e sul commercio che si riunì per la prima volta a Ginevra nel 1964), che si occupa di eseguire studi, fissare regole e facilitare accordi internazionali. La Conferenza, dotata di vari organi, si riunisce ogni 4 anni e ha funzioni normative nell'ambito commerciale. Ha promosso direttive recepite nel Gatt e poi nel Wto per il regime delle preferenze.
Per quanto riguarda le funzioni operative, nel quadro della cooperazione allo sviluppo si sono andate via via moltiplicando le iniziative tese a far intervenire l'ONU nella soluzione di concreti problemi economici e sociali, sotto la forma di deliberazione ed esecuzione di programmi di assistenza tecnica o di altri tipi di aiuti ai Paesi in via di sviluppo.
Anche per le funzioni operative l'Assemblea e il Consiglio economico e sociale hanno creato innumerevoli organi e relativi uffici → UNICEF (per il fanciullo), UNHCR (per i rifugiati), UNEP (per l'ambiente), UNDCP (contro le droghe), UNDP (programma per lo sviluppo, è in un certo senso il corrispondente operativo del normativo UNCTAD).
Compito di quest'ultimo UNDP è di approvare programmi nazionali per lo sviluppo presentati da singoli stati, di stanziare i fondi per la loro realizzazione e di sovrintendere alla loro esecuzione. Esecuzione di cui solitamente si occupano gli istituti specializzati. Anche l'UNDP come l'UNCTAD gode di una certa autonomia (dipende comunque dall'Assemblea) ed è formato da diversi organi (Consiglio d'Amministrazione, Comitato..).
La base normativa per le attività operative ONU nel campo della cooperazione allo sviluppo è l'articolo 66 par. 2 → il Consiglio Economico e Sociale può, con l'approvazione dell'Assemblea Generale, eseguire servizi che siano richiesti da membri ONU o da Istituti specializzati. → si nota un'estensione consuetudinaria delle competenze assembleari.
Per quanto riguarda i fondi destinati ai programmi di cooperazione allo sviluppo, si sono retti fino ad ora sui contributi volontari degli stati → tranne il Programma ordinario di assistenza tecnica ex art 17, nessun obbligo per gli stati di dare fondi.
I rapporti con gli Istituti Specializzati → sono in qualche modo collegate all'ONU. Si tratta comunque di organizzazioni autonome istituitesi tramite trattati del tutto distinti dalla Carta. Raramente prendono decisioni vincolanti, svolgono piuttosto un'attività normativa limitata a raccomandazioni e progetti di convenzione, oppure svolgono attività operative nel campo dell'assistenza e degli aiuti internazionali. Quasi tutti hanno un organo assembleare, un consiglio più ristretto e un segretariato.
Alcuni istituti finanziari, come FMI e la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo, sono basati sul voto ponderato che li pone nelle mani dei paesi sviluppati e necessiterebbero maggiore democratizzazione.
Il collegamento di ciascun Istituto specializzato con l'ONU nasce da un accordo stipulato dalle due organizzazioni ex art 57 della Carta: dal lato ONU quest'accordo è negoziato dal Consiglio Economico e Sociale e approvato dall'Assemblea. → accordo di collegamento conformato secondo uno schema tipico fissato nel 1946 in occasione degli accordi con ILO UNESCO e FAO.
Una volta firmato l'accordo di collegamento, sono applicabili per gli istituti specializzati norme della Carta come l'articolo 58 → l'ONU fa raccomandazioni per coordinare i programmi e le attività, o l'articolo 64 secondo cui il Consiglio Economico e Sociale può prendere disposizioni per ricevere rapporti periodici.
Evoluzione storica Cooperazione per lo sviluppo, economia, ambiente e diritti umani: nel 1960 l’Assemblea comincia a dichiarare l’incompatibilità tra i fini della Carta e il regime di amministrazione fiduciaria → Decolonizzazione. Pensiero che l'economia e lo sviluppo vadano di pari passo → 1974 tre documenti dell’assemblea
1. Dichiarazione sul nuovo ordine economico internazionale (Noei). → Ogni paese ha diritto di avere il sistema economico e sociale che vuole, Sovranità assoluta sulle risorse permanenti, Equo rapporto import export, Regolamento multinazionali, Trattamento preferenziale, Assistenza attiva ai Paesi in via di sviluppo e tecnologia per loro.
2. Carta diritti e doveri eco degli stati → Diritto di nazionalizzare, espropriare, trasferire i beni stranieri e indennizzo e regolamento nei tribunali interni, dovere di cooperazione per il benessere di tutti, soprattutto per i Paesi in via di sviluppo, Cooperazione per lo sviluppo come obiettivo comune e condiviso.
3. programma di azione
1980 → pensiero che lo sviluppo e i diritti umani vadano di pari passo: Dichiarazione Diritto allo Sviluppo, 1986 → articolo 1: diritto allo sviluppo come diritto umano inalienabile. Un insieme in cui tutti i diritti umani rispettati.
Anni '90 → pensiero che anche l’ambiente fosse parte dello sviluppo. Rapporto Brundtland 1987 e poi Dichiarazione di Rio 1992, per uno sviluppo anche per le generazioni future. Protezione ambientale come parte integrante dello sviluppo.
2000 Dichiarazione per il millennio, 2002 dichiarazione di Joannesburg e consensus di Monterey
2005, World summit che smorza lo sviluppo economico e abolisce il sistema di preferenze.
UNDG: coordina tutti gli istituti e comitati. Raccoglie i fondi e le agenzie.

Tratto da LE NAZIONI UNITE di Alice Lavinia Oppizzi
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