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La Sala di Apollo - Castel Sant'angelo -


Al livello del cortile dell’Angelo sottoposta alla Paolina, la Sala di Apollo o sala vecchia preesisteva ai lavori farnesiani. Forse la ristrutturazione e il collegamento della sala con l’appartamento di Paolo III al piano superiore non erano previsti originariamente e furono decisi dopo.
I lavori, infatti, cominciarono nel 1546.
Per la decorazione, il primo pagamento a Perino nell’ottobre 1547 per la pittura della volta, prosegue dopo la morte di Perino (ottobre 1547) con pagamenti intestati a Domenico Zaga fino al marzo 1548.
Il tema iconografico della decorazione riguarda il mito di Apollo. Le varie immagini sono concentrate nella sezione circolare al centro della lunga volta a botte ribassata, ove si intercalano le scene della morte di Coronide, di Apollo che affida al centauro Chirone il figlio Asclepio nato da Coronide, di Apollo che uccide i ciclopi per vendicare la morte di Asclepio, di Apollo pastore di Admeto, di Apollo e Marsia e della contesa di Apollo e Pan con la punizione di Mida. Nei quattro riquadri rettangolari al centro delle sezioni della volta, tra le lunette si susseguono le scene di Apollo e Nettuno che costruiscono le mura di Troia, di Apollo e Dafne, della strage di Niobidi, di Latona che trasforma in rane i vaccari che volevano scacciarla dalla sorgente Melita.
Si stagliano sulle pareti edicole a colonnine con i simulacri delle nove muse.
Perino si è occupato del rettangolo centrale della volta.



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