Skip to content

La classificazione



La logica generale di classificazione si basa sulle somiglianze di becchi e piedi. Dopodichè la suddivisione procede secondo uccelli terricoli e uccelli arboricoli.

Gli uccelli sono suddivisi in famiglie, due nel gruppo terricolo e 5 in quello arboricolo, ciascuna delle quali prende il nome dal suo membro più grande o tipico, tutte tranne una, la famiglia hi, che ha un nome generico. Ciascuna famiglia si suddivide in piccole famiglie, ognuna delle quali a sua volta contiene un elenco dei taxa membri (i nomi di uccelli). La conoscenza di tale sistema serve a porsi orientare nella comparazione dei costrutti tassonomici con le più ampie realtà della storia naturale kaluli. L’ornitologia popolare kaluli è organizzata in rami gerarchici definiti che demarcano livelli di inclusione. I kaluli dividono il mondo degli uccelli innanzitutto secondo una dicotomia arboricoli\terricoli, poi isolano le famiglie e suddividono ulteriormente tali in gruppi più piccoli per similitudine di taglia o becco.

La suddivisione primaria arbicoli\terricoli rivela come gli aspetti funzionali ed ecologici della tassonomia aviaria kaluli siano integrati a classificazioni basate sulle discontinuità morfologiche e simboliche presenti in natura.
All’interno della tassonomia c’è una serie di punti precisi, il beginner e le famiglie, e serie intermedie di punti vaghi, le superfamiglie e le sottofamiglie. Alcuni kaluli danno un nome a queste serie intermedie, articolando di   conseguenza i contrasti lessicali che altri non articolano a meno che non siano sotto test e rivelino organizzazioni implicite.

Famiglia Uluwa: si suddivide in due rami, membri volatori e non volatori. Caratteristica anomala dei casuari uluwa e gusuwa è che sono corridori, cioè non volano. Quando si chiede ai kaluli se i casuari sono uccelli le risposte sono sia affermative che negative, SI in quanto i casuari sono membri di una famiglia che condivide le stesse caratteristiche di becco e piedi e, visto e considerato che la famiglia prende il nome dal suo membro più grande, ecco che abbiamo il caso dell’uluwa; le risposte negative citano tutte il fatto che i casuari non volano. Per i kaluli i casuari sono manifestazioni di spiriti di giovani donne e gli uomini indossano le loro piume nere e soffici durante le cerimonie per farsi belli. A capo del ramo volatore c’è gusuwa, inclusa in questo ramo c’è l’alin la colomba coronata dal petto bruno, a parte anatre, aironi, cormorani e ralli. Due sono i fattori che spiegano perché i kaluli associno l’alin ai megapodi. Alin appare nella storia della creazione del mondo, insieme a oden, quando assieme battevano con i piedi il terreno molle per indurirlo, sono attori nel mito d’origine dell’universo. In secondo luogo alin condivide gli stessi tabù di oden e degli altri megapodi: ai bambini è vietato mangiarne la carne altrimenti diventeranno ritardati e saranno capaci solo di strisciare anziché camminare, le loro uova in più, renderanno i bambini molli impedendo loro di indurirsi, concetto che i kaluli considerano parte essenziale del processo di crescita.

Famiglia F¢: è suddivisa in grandi e piccoli, il ramo dei grandi comprende i columbiformi terricoli che hanno dei richiami molto particolari; il ramo dei piccoli comprende altri due gruppi impliciti uno dei Garrueli e tordi, e l’altro di Due pitte e una melanpitta.

Famiglia Usulage: la famiglia dei rapaci si suddivide in rapaci dal becco duro che comprende aquile, falchi, arpie, baza e atori, il finale -lage etimologicamente si ricollega a “uno che protegge gli altri”, o guardiano, ruoli importanti attribuiti ai rapaci diurni. Per quanto riguarda invece i rapaci dal becco largo e piatto, sono incluse qui le civette, barbagianni, gufi, succiacapre, uccelli accomunati da caratteristiche morfologiche ma anche da tabù alimentari: le loro voci sono considerate sospette e mangiarne uno di questi uccelli porta ad avere una voce debole e a diventare stupidi.

Famiglia Obei: questa famiglia è composta da uccelli del paradiso, si suddivide nelle categorie: becco lungo e becco corto. Il gruppo a becco lungo comprende il Bucero, il quale ha il becco più grande di qualsiasi altro uccello del Bosavi, ciò che lo rende però uccello del paradiso è il suo essere l’uccello spirito maschio e il simbolo maschile più importante, strettamente legato all’uccello del paradiso del marchese De Raggi, sua controparte come uccello spirito femminile e simbolo. Il gruppo a becco corto, invece, comprende diversi uccelli del paradiso quali ad esempio l’uccello del paradiso Magnifico che crea il corteggiamento, tale uccello, usa ripulire uno spazio di qualche metro quadrato di terreno nella foresta entro il quale si esibisce per attirare femmine. Due termine kaluli derivano da quasta attività ANO “madre” in terza persona e IDE “figlia” sempre in 3° persona. Dopo c’è l’uccello del paradiso superbo, gli uomini kaluli comparano il suo richiamo al suono prodotto dalle donne quando esultano, imitano le donne che camminano impettite gridando u-wo sostenendo che in questo modo vogliano sedurre gli uomini.

Famiglia Halina: nel suo insieme corrisponde alla famiglia dei pappagalli, i kaluli la suddividono i 3 rami: grandi, piccoli, minuscoli.

Famiglia Hi: comprende columbiformi arbicoli. Fa parte di questa famiglia Muni, tra gli esemplari piccoli, fra frugivore primarie e secondarie. Tra questi vi sono anche iyeu, kalo, howen, sowegu e susu, i primi 4 insieme a muni sono i più importanti per ciò che riguarda i suoni del pianto, della poetica e del canto kaluli, fra l’altro i loro nomi vengono usati per stabilire il grado di commozione suscitato da un pianto o una canzone.

Famiglia Ilai: è la più estesa, e ci si chiede se i suoi 3 siano raggruppamenti o famiglie vere e proprio: ilai, soga e nene, ovvero grandi, piccoli e piccolissimi.

PER RIASSUMERE l’ornitologia popolare kaluli è organizzata in rami gerarchici definiti che demarcano livelli di inclusione. I kaluli dividono il mondo degli uccelli

I kaluli sono fortemente sensibili al ciclo delle stagioni; i termini stagionali sono caratterizzati rispettivamente dalla fruttificazione degli alberi, dal cadere delle foglie intorno alla base degli alberi e dalla maturazione degli OGA i frutti di pandano. Schieffelin fa notare che invece di contare i mesi o le lune, o di rilevare cambiamenti metereologici, i kaluli leggono le indicazioni della vegetazione e della foresta. I kaluli indicano prontamente il rapporto fra questo ciclo delle stagioni e quello dell’avifauna. L’arrivo del Gruccione coda azzurra indica l’arrivo dell’estate TEN. Quando invece arrivano i piccioni di montagna è Autunno DONA. In poche parole la presenza degli uccelli scandisce il ciclo di eventi quotidiani.

Tratto da SUONO E SENTIMENTO di Marianna Tesoriero
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.