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La comunicazione interna nella pubblica amministrazione


Fino ai primi decenni del secolo la comunicazione interna era uno strumento unidirezionale (il modello comunicativo era di tipo “trasmissivo” ovvero dall’alto).
Verso gli anni Settanta la comunicazione interna ha iniziato a svilupparsi in misura significativa. L’attenzione non è più focalizzata sulle singole funzioni, ma sui processi con lo scopo di mettere simultaneità dove prima c’era sequenzialità, per abbreviare i tempi necessari a mettere sul mercato prodotti e servizi. La comunicazione interna (la cui efficacia è misurata non in base alla quantità e qualità delle info veicolate, ma sulla scorta dei mutamenti provocati nell'ambito dei processi e dei comportamenti) viene usata anche per innovare i sistemi di lavoro, per rivedere l’approccio con il cliente. In quest’ottica l’intera organizzazione può essere concepita come una rete di comunicazioni articolata tra i suoi nodi funzionali. Da mero strumento, la comunicazione diventa un vero e proprio processo che coinvolge la totalità delle relazioni, è in grado di produrre in know how specialistico, di responsabilizzare gli operatori e rendere trasparente il lavoro.
Funzioni: fine = stimolare nei dipendenti lo spirito di corpo e il senso di appartenenza per assicurare nel complesso una maggior efficacia ed efficienza. Per far ciò le funzioni possono agire: 
* direttamente sulle performances 
* sull’ecologia dell'organizzazione (esempio: assicurare la trasparenza)
* sulla psicologia (informazione di coinvolgimento e ascolto interno)

Politiche = concezione e atteggiamento culturale che l’organizzazione assume nei confronti della comunicazione interna. I capisaldi sono: trasparenza, partecipazione, dialettica interna

Strategie = linee guida su cui si deve sviluppare la comunicazione interna (esempio: attenzione rivolta al patrimonio conoscitivo del personale e ricerca di un rapporto armonico con la comunicazione esterna)

Obbiettivi = devono essere misurabili, specifici, a cadenza determinata, realistici e accettati dall’interno (esempi: coinvolgere i dipendenti nelle strategie, migliorare i rapporti collaborativi, ottimizzare le fasi di esecuzione del lavoro, creare una miglio immagine dell’impresa attraverso i comportamenti dei suoi dipendenti)
Strumenti = convention, forum, tavole rotonde, media interni (house organ, newsletter), ascolto del cliente interno, eventi sociali (viaggi, premi, feste,…)

Media = sono strumenti di: 
* memorizzazione (banche dati, cataloghi)
* trasmissione: sistemi di informazione unidirezionale che collegano emittente a tot destinatari 
* elaborazione (software applicativi)
* generazione: facilitano lo sviluppo di processi comunicativi (telefono, intenet,…)

Nella scelta del media si tengono presenti le seguenti caratteristiche:
* accessibilità (facilità d'uso)
* attrattività (gratificazione derivante dall'uso del medium)
* efficacia espressiva
* velocità di emissione (quantità di parole e immagini in un tot di tempo)
* flessibilità (possibilità di usare diversi linguaggi e modi di rappresentazione)
* costi

Si usa sempre un "communication mix", perché un medium, da solo, non può soddisfare tutte le esigenze della c interna.
Destinatari = personale dell’organizzazione. Occorre poi segmentare al fine di personalizzare quanto più possibile le modalità comunicative e i contenuti. La segmentazione può essere gerarchica (es: dirigenti, funzionari, impiegati) o funzionale (es: piloti, assistenti i volo)
Temi: diversi a seconda delle strategie, obiettivi, destinatari

Tratto da TEORIA E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA di Priscilla Cavalieri
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